Nubifragio, mezzo Veneto in ginocchio

Lunedì 24 Agosto 2020
Nubifragio, mezzo Veneto in ginocchio
L'ALLARME
Un violentissimo nubifragio si è abbattuto ieri sera sul Veneto, colpendo duramente le province di Verona, Vicenza, Padova, Belluno e Rovigo. La città di Giulietta e Romeo è stata la più colpita, con allagamenti e grandine, tanto che il presidente della Regione Zaia ha firmato lo stato di crisi.
IN MONTAGNA
Tra le Dolomiti alle 18.10 di ieri è tornata la paura ad Acquabona, località all'ingresso di Cortina: la forte pioggia che si è abbattuta sulla Conca d'Ampezzo ha rimesso in moto la frana, che in passato ha causato grandi problemi, con l'ennesima invasione dei detriti fangosi sulla carreggiata dell'Alemagna.
In quel punto sono stati terminati i lavori di sicurezza idraulica in vista dei Mondiali, opera che ha mitigato la frana: nella pozza realizzata si è riversato infatti gran parte del materiale. La strada è stata riaperta a senso unico alternato solo intorno alle 19.40. Tutto questo in una giornata di controesodo con tante conte e incidenti soprattutto tra moto nelle strade del Bellunese.
CITTÀ SOTT'ACQUA
I danni maggiori però, come detto, sono stati registrato tra Verona e provincia. Alberi sradicati, grandine, strade allagate con l'acqua che ha raggiunto livelli allarmanti in centro, oltre un metro e mezzo. I residenti parlano di vetrine dei negozi sfondate dalla pressione. Colpito dal maltempo anche il quartiere di Borgo Trento (allagato il pronto soccorso dell'ospedale) e quello di Veronetta, rione ripetutamente colpito da nubifragi anche nelle scorse settimane. Danni anche in Valpolicella, da stimare eventuali conseguenze ai vigneti. A supporto dei vigili del fuoco scaligeri anche squadre delle colonne mobili dei comandi di Venezia e Rovigo.
Oltre alla città di Verona interessati i comuni di San Pietro in Cariano, Castelnuovo del Garda, Lazise, Pescantina, Bussolengo, Sant'Ambrogio di Valpolicella. Il presidente del Veneto Luca Zaia ha firmato la dichiarazione dello stato di crisi per Verona e altri comuni della provincia colpiti dal maltempo che ha causato danni anche a infrastrutture e opere pubbliche, imprese industriali, agricole e privati. La situazione è in evoluzione e costantemente monitorata dalla Protezione Civile regionale che - in stretto collegamento con il sindaco di Verona Federico Sboarina - ha mobilitato i propri volontari sul posto e fatto affluire nel capoluogo scaligero anche squadre dal resto della regione.
DANNI IN TUTTO IL VENETO
Non si esclude che nelle prossime ore, constatati i danni provocati dall'ondata di maltempo, il decreto sullo stato di crisi possa essere esteso anche ad altri comuni del Veneto. Infatti in tutta la regione sono state oltre 120 le richieste d'intervento pervenute alle sale operative dei Vigili del Fuoco: oltre a Verona, anche Vicenza, Padova.
Interventi dovuti al forte vento e pioggia per la caduta di rami, alberi e allagamenti sono stati effettuati, oltre che nella città berica, nei comuni di Thiene, Pojana Maggiore, Torri di Quartesolo, Orgiano, Costabissara, Zanè, Altavilla, Piovene Rocchette, Orgiano, Costabissara. Danni anche nel Padovano, tra Pernumia, Villafranca Padovana, San Pietro in Gu, Carmignano del Brenta, Fontaniva, Monselice, San Giorgio delle Pertiche, Limena, Gazzo, Saletto Euganeo.
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