Lo strano caso di Barbisan il leghista che sta in minoranza

Lunedì 17 Febbraio 2020
Lo strano caso di Barbisan il leghista che sta in minoranza
LA DELIBERA
VENEZIA Una settimana fa era seduto in prima fila al Gran Teatro Geox di Padova, ad applaudire Matteo Salvini. Nel weekend è stato presente al gazebo di Portogruaro, per promuovere il tesseramento 2020. Ogni giorno è attivo su Facebook, per condividere pensieri, parole, opere (e rimediare a eventuali omissioni) di Luca Zaia. Insomma, Fabiano Barbisan è un fervente leghista, ma nonostante ciò da due anni e nove mesi figura all'opposizione in Consiglio regionale. E così sarà fino al termine della legislatura, a leggere la delibera con cui l'ufficio di presidenza di Palazzo Ferro Fini ha decretato lo scioglimento del gruppo Centro Destra Veneto, da cui il 56enne di Fossalta è uscito «dichiarando altresì la propria appartenenza alle minoranze».
LA STRATEGIA
Eletto nel 2015 con la lista Zaia Presidente, riscuotendo 2.182 preferenze nella circoscrizione di Venezia, nel maggio del 2017 Barbisan era entrato nel Cdv con gli ex tosiani Stefano Casali e Andrea Bassi. «Zaia mi ha detto: Fabiano tocca a te. E io obbedisco», aveva spiegato il consigliere, fazzoletto verde nel taschino e leone appuntato sul bavero, facendo capire di dover assecondare la svolta nazionale della Lega allora Nord appena annunciata da Salvini. Allora era evidente la strategia zaiana di allargare il perimetro della maggioranza di fatto, al di là dell'opposizione di nome, come si è successivamente visto con le votazioni pressoché sempre allineate a quelle dell'asse di governo. Un obiettivo poi clamorosamente centrato in occasione del rinnovo delle commissioni a metà mandato, quando la vicepresidenza della Sanità (ruolo istituzionalmente riservato alle minoranze) era passata senza troppe polemiche dal pentastellato Jacopo Berti proprio al pur leghista Barbisan.
AL K3
Dopo che Casali e Bassi sono andati con Fratelli d'Italia, rilevando il gruppo lasciato da Sergio Berlato e sparpagliando il personale della segreteria, anche Barbisan ha deciso di traslocare ed è andato nel Misto, dove ora ha per capogruppo Piero Ruzzante di Liberi e Uguali. Perché? «Per una scelta fatta e condivisa quasi tre anni fa», risponde serafico l'imprenditore zootecnico. Aver ribadito di stare in minoranza gli permette di rimanere vicepresidente della commissione, a quanto pare senza scalfire la sua appartenenza alla Lega. «Questa mia collocazione in Consiglio assicura non toglie niente al mio essere leghista, anzi, tant'è vero che partecipo alle riunioni di gruppo al K3. Non appena il presidente Zaia scioglierà la sua riserva, mi ricandiderò anch'io in una delle sue liste. Magari la prossima volta spererei di restare a tutti gli effetti in maggioranza, ma siccome sono un uomo che fa squadra, mi adeguerò alle eventuali necessità...».
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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