IL DELITTO
BOLZANO Benno Neumair ha confessato di aver ucciso i suoi genitori

Martedì 9 Marzo 2021
IL DELITTO
BOLZANO Benno Neumair ha confessato di aver ucciso i suoi genitori Laura Perselli e Peter Neumair. Ha ammesso i fatti un mese fa, subito dopo il ritrovamento del cadavere di sua madre che ha causato «un forte ed intenso crollo psicologico», spiega il legale del bolzanino, l'avvocato Flavio Moccia. La notizia comunque non è mai trapelata perché la Procura aveva segretato l'interrogatorio. «Benno - raccontano i suoi legali Flavio Moccia e Angelo Polo - ora si aggrappa a un sentimento di pentimento disperato, che non chiede né ha aspettative di ricevere pietà».
LA DECISIONE
Il duplice omicidio è avvenuto nella casa di Via Castel Roncolo e i corpi, già privi di vita, sono stati abbandonati nelle acque dell'Adige. Come sottolineano i suoi legali, «questa decisione di aprirsi alla verità e mettersi a disposizione della Procura della Repubblica» è avvenuta già l'11 febbraio, ed «è maturata spontaneamente dopo il rinvenimento del corpo senza vita della madre, che ha avuto l'effetto di produrre una dissoluzione, di schianto, di tutte le difese di negazione e di rimozione» attuate in una prima fase dopo il delitto. Nei giorni successivi a una prima ammissione, si è svolto un secondo interrogatorio, durante il quale sono stati approfonditi i fatti e confrontati con i riscontri obiettivi, che in quei giorni arrivavano dai sopralluoghi del Ris nell'abitazione della famiglia. I legali evidenziano «la complessità di una personalità in apparenza capace di porre in essere condotte incoerenti con il bene altrui e con il proprio». Benno, che dal 29 gennaio è in carcere a Bolzano, è disperato. Non è rimasto nulla del ragazzo palestrato e sicuro di sè.
LA PERIZIA
La parola a questo punto passa ai periti che dovranno effettuare una perizia psichiatrica. Secondo Moccia e Polo, emergono «i profili di problematicità al momento, da più parti, percepiti sotto traccia, pur se ancora da esplorare, come condiviso dalla Procura con la propria richiesta di incidente probatorio, finalizzata all'accertamento della capacità di intendere e di volere dell'indagato». La confessione conferma in sostanza la dinamica dei fatti, come ipotizzata nella scorse settimane: Peter è stato strangolato dal figlio dopo una breve colluttazione, mentre Laura è stata uccisa lo stesso giorno, al suo rientro a casa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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