Dalla serra senza tetto al contadino influencer l'agricoltura è giovane

Venerdì 17 Gennaio 2020
Dalla serra senza tetto al contadino influencer l'agricoltura è giovane
IMPRESE
VENEZIA Si terrà oggi a Roma la finale dell'Oscar Green, concorso che omaggia il talento dei giovani agricoltori. Made in Italy, creatività, fare rete, innovazione, sociale e sostenibilità ambientale: questi i temi, e le corrispondenti categorie, che saranno premiati da Coldiretti. Un'associazione che in Veneto segnala numeri da record: il Programma di sviluppo rurale, gestito dalla Regione attraverso i fondi europei, negli ultimi tre anni ha sostenuto progetti aziendali per 2.000 neo-imprenditori del settore primario, dove si evidenziano diverse storie di eccellenza.
L'EFFERVESCENZA
La cerimonia di stamattina ha luogo a pochi giorni dall'apertura del nuovo bando, che promette di attirare un'altra ondata di entusiasmo imprenditoriale. Spiega Alex Vantini, 28enne produttore veronese di kiwi e delegato veneto di Coldiretti Giovani: «La nuova generazione dei campi è altamente tecnologica, comunicativa e sempre connessa, tanto sul trattore col satellitare così come sui social, praticando un mestiere antico a cui vengono abbinate innovazione e fantasia. Per una impresa agricola under 35 che chiude, altre 4 aprono. Questa è l'effervescenza del primario, il settore a cui più si guarda per la qualità della vita e la carriera personale».
LA TECNOLOGIA
Di questo passo secondo Coldiretti i giovani agricoltori potrebbero diventare i nuovi influencer. Vantini cita al riguarda il profilo del 25enne bellunese Simone Bazzali, che è anche consigliere comunale a Sospirolo, dov'è noto il suo impegno contro la plastica: «Sui social il contadino Simo coinvolge le sue galline in video-messaggi seguiti da follower da ogni parte. Forse la tendenza ora non è più solo cinguettare su Twitter, ma anche fare coccodè su Instagram...».
Nel caso della floricoltura Ghisa di Montecchio Maggiore, invece, la tecnologia ha un ruolo attivo nella gestione dell'impresa: una serra a vetro che di giorno rinuncia al tetto e impiega uno speciale pavimento per la riduzione dell'apporto idrico. I vicentini Matteo e Thomas Frigo, di 25 e 27 anni, diplomati e laureati in Agraria, hanno deciso di investire nell'innovazione per rispettare l'ambiente, anticipando di tasca propria (e poi ottenendo dal Psr) 600.000 euro. «Questi giovani spiega Coldiretti Veneto si sono rivolti agli esperti olandesi per portare al top la loro produzione di fiori e piante, concentrandosi per ora su ciclamini, viole, primule e nontiscordardime». Alla mattina i titolari attendono i primi raggi del sole per avvolgere meccanicamente il telo sul soffitto e far godere della luce naturale sia i clienti che la flora: foglie, petali e radici seguono così una maturazione naturale. «Tutti i vasetti sono adagiati su tre strati di ghiaia a tessuto isolante viene precisato con irrigazione a circolo chiuso e riscaldamento sotterraneo, mentre corsie elettriche e silenziose di 70 metri trasportano le cassette destinate alla piantumazione».
BUROCRAZIA E PASSIONE
Nella professione c'è lo slancio dell'inventiva, ma anche il peso della burocrazia. Ne sanno qualcosa i fratelli padovani Giacomo, Enrico e Giovanna Lucato, rispettivamente di 27, 25 e 22 anni, che hanno inaugurato il 2020 fondando a Piombino Dese una nuova società di gestione del verde pubblico, in continuità con l'impresa florovivaistica del padre Giuseppe. «Lavorando per i Comuni dobbiamo sopportare un bel carico di carte racconta la ragazza ma cerchiamo di farci forza e coraggio con la nostra grande passione».
Qualcosa di simile a ciò che ispira Morgan Nalon, 21enne di San Giorgio delle Pertiche, nella coltivazione degli antichi grani con la sua azienda agricola Isipeto: «Questo è il soprannome con cui in paese viene chiamata la nostra famiglia. Insieme a mio nonno e a mio padre, mi occupo della rotazione di soia, mais e frumento. Grazie ai miei studi agrari, ho inserito qualche innovazione tecnica per andare oltre l'aratura. Questo mestiere mi piace tanto: non è come l'operaio che fa la sua lavorazione di un pezzo e poi lo manda avanti in catena di montaggio, qui vedo l'intero sviluppo del prodotto, dalla semina alla vendita. E questo mi dà una grande soddisfazione».
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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