Legame con la figlia Chiara Mastroianni ma il film non convince

Domenica 31 Agosto 2014
Legame con la figlia Chiara Mastroianni ma il film non convince
Oui je suis Catherine Deneuve e no, non faccio autografi. Di certo non in sala stampa, dove sono echeggiate domande che all'icona del cinema francese, il simbolo della bionda di ghiaccio con quel certo che di perverso che si porta dietro da quasi cinquant'anni, eterna "Bella di giorno", devono essere parse banali, impertinenti, fuori luogo. O forse noiose e basta. Solo in serata, ai ragazzini accalcati alle transenne davanti al red carpet, concede il minimo indispensabile, una manciata di firme e via.
Risponde "chissà" quando le domandano se interpretare la parte della mamma di Chiara Mastroianni è stato facile visto che sono davvero madre e figlia. E rincara con un "prendete quello che abbiamo dato" quando le chiedono e insistono se le piace davvero cucinare e sparecchiare: "Mi piace perché non lo faccio tutti i giorni". Certo, però in "3 Cuori", film del francese Benoit Jacquot in concorso a Venezia 71, non è che abbia fatto altro: cucinava, serviva il dessert, sorseggiava champagne, fumava, taceva. E capiva. Alla fine della proiezione riservata alla stampa più degli applausi si sono sentiti i fischi.
Madame Deneuve è più appesantita di otto anni fa, quando a Venezia presiedeva la giuria della Mostra del cinema. Il viso apparentemente più levigato, anche se l'unica risposta ad oggi registrata su possibili ritocchi e punturine è stata "no comment". Altera, sempre. E sempre simbolo dell'eleganza. Anche a 70 anni: giusto pochi mesi fa alcuni suoi scatti sexy, di schiena davanti a uno specchio con addosso soltanto un body nero di pizzo, hanno fatto impazzare la Rete.
A Venezia è stato il giorno di C&C. Catherine e Chiara, madre e figlia nella vita vera e nello schermo. Legatissime. Capaci di capirsi con uno sguardo. Diversissime fisicamente. Chiara, 42 anni e 2 figli, più passa il tempo e più assomiglia al padre, lo stesso sguardo intenso, la stessa mimica del Marcello che Catherine conobbe nel 1970. Mastroianni era appena stato lasciato da Faye Dunaway. Due anni dopo dalla relazione con Catherine sarebbe nata Chiara. Altri due anni e la storia sarebbe finita. Ma tra Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve amicizia e complicità sarebbero continuati, un legame reso ancora più forte da Chiara.
Madre e figlia in conferenza stampa parlano indifferentemente francese e italiano, entrambe con l'erre arrotondata e il timbro un po' roco di chi non rinuncia alla sigaretta. Legatissime, eppure diverse. Catherine, che di Yves Saint Laurent è stata la musa, sofisticata anche con il vestito a fiori della mattina e il difficile abito lungo bluette per il red carpet. Chiara più semplice, acqua e sapone anche con il vestito corto trasparente indossato sul red carpet.
"3 Cuori" - che uscirà a novembre - non ha entusiasmato la critica. E' la storia di un triangolo familiare: Marc (Benoit Poelvoorde) una sera incontra Sylvie (Charlotte Gainsbourg) e tra i due la sintonia è immediata. Si danno appuntamento a Parigi qualche giorno dopo, ma Marc, colpito da infarto, arriverà troppo tardi. La cercherà ma troverà un'altra donna, Sophie (Chiara Mastroianni), con la quale si sposerà e farà un figlio, senza sapere che è la sorella di Sylvie. Catherine Deneuve è la madre delle due giovani. Che capisce, senza domandare. "Le madri - dice - non hanno bisogno delle parole per intuire quel che accade". Bastano gli sguardi. Nei film come nella vita. Alla presentazione del film di Jacquot mamma Catherine e figlia Chiara siedono accanto. Hanno girato assieme cinque film, il primo nel 1983, quando i genitori erano già separati e Chiara lasciava Parigi per l'Italia solo per passare le vacanze con il papà. Il film era "Ma saison préférée", presentato subito a Cannes. Due anni dopo Marcello Mastroianni sarebbe morto.
Catherine, Chiara, Charlotte. Tre C, in realtà. Ma chi ha fatto fatica a entrare nel ruolo di sorella in "3Cuori" è stata l'intrigante Gainsbourg. Che ammette: "Loro due sono davvero madre e figlia, io non avevo la loro complicità".
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