MODA
VENEZIA Abiti preziosi ed ecofriendly, creati con i damaschi e il velluto soprarizzo della tessitura Luigi Bevilacqua, hanno sfilato alla Fashion Week di Milano, e saranno protagonisti in primavera di quella veneziana. Realizzati con tinture non inquinanti, materiali naturali e riportati a nuova vita in una capsule collection, una mini-collezione del designer sostenibile Tiziano Guardini. Un progetto nato da lo stilista della natura, riconosciuto dalle Nazioni Unite, premiato al Green Carpet Fashion Award con il premio Franca Sozzani, insieme a nove aziende venete, tra Confartigianato, Cna e Confindustria regionali, un'antica tessitura veneziana nata nel 1499 e in attività sul Canal Grande, il network Veneziadavivere e l'evento Venice Fashion Week, che porta due volte l'anno a Venezia la moda sostenibile, artigianale e sartoriale (appuntamento dal 18 al 21 marzo 2020). L'obiettivo è stimolare il rilancio dell'alto artigianato veneziano e del sistema moda veneto. Guardini ha creato una serie limitata di cappotti, giacche, pantaloni, gonne, camicie e abiti da sera, realizzati con 95 metri di tessuti dell'antica tessitura veneziana Luigi Bevilacqua, celebrata da Dior, Valentino, Dolce & Gabbana e da altri brand del lusso e dell'alta moda internazionale. Creatività e processi di produzione sostenibili sono anche i temi dell'attività di formazione che Guardini conduce con gli studenti degli istituti professionali veneti del settore moda, per connettere le aziende venete con la creatività contemporanea delle nuove generazioni. Una collezione a chilometro zero, prodotta da una rete di piccole e medie imprese venete, composta da capi che verranno consegnati con un'etichetta e il nome della persona che li ha realizzati. «Obiettivo di questa esperienza pilota - spiegano gli organizzatori - è valorizzare la catena di fornitura veneta della moda, una delle poche che ha ancora attive tutte le fasi di lavorazione nella maglieria, capi spalla, pelletteria, calzature ed occhialeria, affiancando alle aziende le principali realtà di formazione nel settore (le scuole professionali e le università), per valorizzare i giovani talenti e rilanciare le competenze in tante lavorazioni, che oggi rischiano di sparire». La presentazione della collezione aprirà la Venice Fashion Week di primavera, mercoledì 18 marzo 2020 all'Hotel Saint Regis a Venezia.
F.Spo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA VENEZIA Abiti preziosi ed ecofriendly, creati con i damaschi e il velluto soprarizzo della tessitura Luigi Bevilacqua, hanno sfilato alla Fashion Week di Milano, e saranno protagonisti in primavera di quella veneziana. Realizzati con tinture non inquinanti, materiali naturali e riportati a nuova vita in una capsule collection, una mini-collezione del designer sostenibile Tiziano Guardini. Un progetto nato da lo stilista della natura, riconosciuto dalle Nazioni Unite, premiato al Green Carpet Fashion Award con il premio Franca Sozzani, insieme a nove aziende venete, tra Confartigianato, Cna e Confindustria regionali, un'antica tessitura veneziana nata nel 1499 e in attività sul Canal Grande, il network Veneziadavivere e l'evento Venice Fashion Week, che porta due volte l'anno a Venezia la moda sostenibile, artigianale e sartoriale (appuntamento dal 18 al 21 marzo 2020). L'obiettivo è stimolare il rilancio dell'alto artigianato veneziano e del sistema moda veneto. Guardini ha creato una serie limitata di cappotti, giacche, pantaloni, gonne, camicie e abiti da sera, realizzati con 95 metri di tessuti dell'antica tessitura veneziana Luigi Bevilacqua, celebrata da Dior, Valentino, Dolce & Gabbana e da altri brand del lusso e dell'alta moda internazionale. Creatività e processi di produzione sostenibili sono anche i temi dell'attività di formazione che Guardini conduce con gli studenti degli istituti professionali veneti del settore moda, per connettere le aziende venete con la creatività contemporanea delle nuove generazioni. Una collezione a chilometro zero, prodotta da una rete di piccole e medie imprese venete, composta da capi che verranno consegnati con un'etichetta e il nome della persona che li ha realizzati. «Obiettivo di questa esperienza pilota - spiegano gli organizzatori - è valorizzare la catena di fornitura veneta della moda, una delle poche che ha ancora attive tutte le fasi di lavorazione nella maglieria, capi spalla, pelletteria, calzature ed occhialeria, affiancando alle aziende le principali realtà di formazione nel settore (le scuole professionali e le università), per valorizzare i giovani talenti e rilanciare le competenze in tante lavorazioni, che oggi rischiano di sparire». La presentazione della collezione aprirà la Venice Fashion Week di primavera, mercoledì 18 marzo 2020 all'Hotel Saint Regis a Venezia.
F.Spo.
