Covid
Meglio tornare
alla vita normale
I nostri governanti di Roma non

Giovedì 29 Ottobre 2020
Covid
Meglio tornare
alla vita normale
I nostri governanti di Roma non capiscono o fingono di non sapere che non è con inutili e isteriche chiusure, aperture, richiusure e riaperture che si risolverà il problema virus; così facendo si rischia di andare avanti per anni demolendo il sistema sociale ed economico del paese. Sui vaccini non si può fare affidamento perché non si sa se e quando arriveranno e come saranno. Il virus sparirà solamente quando non ci sarà più nessuno da contagiare, pertanto mi auguro che a breve tutti gli italiani risultino positivi così, costi quel che costi, il problema sarà risolto. Certamente si avranno ricoveri e decessi (in percentuale molto pochi) nonostante gli asintomatici risultino il 95% dei positivi, ma considerato che in Italia muoiono già ogni anno oltre 600.000 persone per tumori, infarti, malattie varie, incidenti, ecc., non lo vedo come un gran problema. Del resto il governo ci vessa come fossimo in guerra, quindi se in guerra siamo bisogna mettere in preventivo anche le vittime. Già a marzo si sapeva che la cosa sarebbe andata per le lunghe; stendiamo un velo pietoso su quello che il governo avrebbe dovuto e potuto fare e che non ha fatto. Riapriamo quindi tutto, buttiamo le mascherine, e ritorniamo a una vita normale, soprattutto per l'economia, per i bambini e i ragazzi e prima che scoppino le inevitabili rivolte sociali.
Roberto Dassi
Tolmezzo (Ud)
Disordini
Ma il ministro
dell'interno dov'è?
Mai come in questi giorni il Paese avrebbe avuto vitale bisogno di una guida determinata e capace quale la costante autorevole presenza del Ministro dell'Interno al fianco dei cittadini, e invece... Dopo che la povera Lampedusa si è trovata ridotta alle condizioni di un colabrodo, in conseguenza degli inarrestabili e sempre maggiori sbarchi di clandestini (tutti puntualmente accolti), vista l'insostenibilità dell'incessante ritmo degli arrivi, la Ministra Lamorgese, accompagnata dal Collega Di Maio, è partita di gran carriera per la Libia, al fine di dare una svolta energica e risolutiva al problema. Dal loro ritorno in Patria saranno trascorsi oramai due o tre mesi, ma ancora nessuno sa quali risultati i nostri Rappresentanti siano riusciti a portare a casa. Ma c'è di peggio: nè domenica scorsa per le vie di Napoli, nè nei giorni successivi a Milano, Torino, Genova ed in altre città si è avuta notizia della presenza in loco del Ministro dell'Interno, doverosamente al fianco delle Forze dell'Ordine, abbandonate quindi a loro stesse, ed in grande minoranza, dinanzi a fatti gravi quali selvaggia violenza, incendi dolosi della cosa pubblica, devastazione di strutture e rapine ai negozi. A Napoli, in particolare, il risultato del ripristino dell'ordine ha portato persino a ben due arresti, diconsi due. Chissà: tra un po' sapremo che la colpa delle disastrose conseguenze di quei disordini è tutta dei Prefetti...
Giuseppe Sarti
Indice dei contagi
La provocazione
del ristoratore
Non fosse seria la situazione verrebbe quasi da sorridere, ma la trovata del ristoratore mestrino che - non trovando divieti - apre il suo locale per una cena di gala alle ore 5 del mattino a me sembra alquanto irridente e offensiva. E ci partecipa pure il nostro Sindaco! E non solo! E come questo ristoratore, quanti altri nel nostro Paese stanno reagendo in modo scomposto alle pur pesanti disposizioni governative. Certo, che la situazione - dal punto di vista economico-produttivo - è molto grave, ma questi signori li guardano gli indici giornalieri di crescita dei contagi? Fa niente se, tra un mese ci troveremo con i nostri ospedali al collasso?
Gabriele Cazzador
Mestre
Curva epidemica
Chiudere
tutto
Lo scienziato e consulente del ministero della Salute Walter Ricciardi lo dice senza mezzi termini: solo il lockdown può salvarci. E cita una ricerca dell'Università di Edimburgo, secondo la quale quando si arriva alla mancanza di controllo del virus, l'unica cosa da fare per ridurre l'indice di contagio e arrivare all'appiattimento della curva epidemica é chiudere tutto. Ma ormai siamo fuori tempo massimo?
Gabriele Salini
Positiva a scuola
In attesa
dell'Asl
Lunedì mattina, ore 8.00, viene accertata la positività al COVID-19 della mia compagna di classe, V del liceo scientifico Ippolito Nievo di Padova, con referto del tampone molecolare, dopo quello del test rapido (positivo) di venerdì 23. Dopo tre giorni, nonostante il nostro dirigente scolastico chiami ininterrottamente l'ASL e continui a mandare loro e-mail, questi devono ancora rispondere per fornire a noi studenti una data per sottoporsi al test per il COVID-19, lasciando la scuola senza indicazioni. In tutto ciò, per protocollo, la classe è costretta all'obbligo di presenza, poiché la DAD (Didattica A Distanza) può essere attivata solo per coloro che sono accertati positivi. Ma come può uno studente sapere se è positivo quando non gli viene data la possibilità di saperlo? Perché degli allievi potenzialmente positivi non hanno l'obbligo di stare a casa? Un semplice paradosso che descrive la follia in cui gli studenti e le loro famiglie sono costretti a vivere. Non dimentichiamo infatti che dietro a noi ragazzi ci sono intere famiglie di lavoratori, attività, persone con patologie a rischio o età avanzata, particolare in apparenza bellamente ignorato dalle nostre istituzioni.
Lettera firmata
Padova
Restrizioni
Sopravvivenza vegetativa
Le nuove restrizioni alla vita sociale e culturale ci lasciano un enorme impoverimento della qualità della vita stessa, che si riduce a mangiare e lavorare. Praticamente sopravvivenza vegetativa, senza legami interpersonali, senza cultura, senza divertimenti.
Vale la pena sopravvivere così?
Era questo il convivere con il virus?
Hugo Marquez
Venezia
Cardinale Muller
Nessuno
è sopra Dio
Al cardinale Muller mi viene da rispondere che nessuno è al di sopra della Parola di Dio. Gesù Cristo è il punto di riferimento per un discepolo essendo Lui la manifestazione visibile dell'amore del Padre. Non mi pare che nella sua vita abbia compiuto discriminazioni particolari nei confronti dell'uomo visto che ne desidera la felicità.
Alfredo Gambirasi
Roncade (Tv)
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