Covid / 1
I seminatori
di confusione
Ci sono lettori che, a proposito del

Sabato 21 Novembre 2020
Covid / 1
I seminatori
di confusione
Ci sono lettori che, a proposito del Covid, trovano modo di parlare degli immigranti, con argomenti di cui non è chiaro il fondamento, in modo superficiale e offensivo sulle ong e simili. Quella stessa gente, nella stessa maniera superficiale e sbrigativa, parla di nuovi barbari o invasori dal mare; espressioni, per quanto vedo, deliranti, però ripetute spesso e a tamburo battente. Non ho mai letto né sentito che questi xenofobi, che tali si dimostrano, manifestino altrettanta ostilità, per esempio, verso chi arriva dall'Egeo, dalla Grande Steppa o anche da più in là, nella direzione del sole mattutino. È chiaro che, a mia volta, non sono contrario neanche a quei flussi. Appartengono a quello stesso genere di persone che sul Covid fanno negazionismo, assumono comportamenti atti a creare difficoltà e tensione. In ciò, sono spinti da quei loro stessi politici di fiducia cieca, supina e, direi pure, servile, che son soliti a tuonare contro le presunte invasioni. Questo movimento di gente invasata, esagitata dagli stessi sovranisti a seminare inquietudine, confusione, in modo fine a sé stesso, è presente un po' in tutta Europa. Leggendo Der Spiegel, apprendo che lo stesso sta avvenendo in Germania. Non dico altro, ognuno può trarre le valutazioni che crede.
Antonio Sinigaglia
Covid / 2
Bloccare lo sci?
Non c'è ragione
Non capisco perché si parli di impedire che la stagione turistica dello sci inizi regolarmente. Se c'è uno sport sicuro dal punto di vista del contagio è lo sci: si pratica all'aperto (non come il basket, ad esempio) indossando guanti, tuta, casco, occhiali protettivi e maschera contro il freddo. Se oggi è possibile fare la coda opportunamente distanziati - per entrare in un supermercato chiuso, non vedo perché non si possa fare per salire su una seggiovia o prendere uno skilift.
Vogliamo evitare le funivie chiuse? Evitiamole, ma non blocchiamo tutto: permettiamo in sicurezza di fare uno sport all'aria aperta.
Non capisco perché sia possibile affannarsi in bicicletta in centro città ma non si possa sciare sulle Tofane o sul Faloria a più di duemila metri d'altezza.
Luca Alfonsi
Cortina
Covid / 3
Le briciole per gli eroi
dell'epidemia
Per i mesi del lockdown gli infermieri delle corsie ospedaliere riceveranno la misera somma di 2,5 euro in più al giorno. Per gli eroi della pandemia arrivano solo briciole e nessun reale riconoscimento per il loro impegno e il loro sacrificio.
Gabriele Salini
Covid / 4
Un'alleanza
per la salute
La drammatica pandemia in atto sta mettendo in grandissima difficoltà tutte le strutture ospedaliere anche qui in Veneto. Qualificati professionisti sociosanitari, hanno evidenziato che moltissime persone contagiate non gravemente dal virus Covid 19, potevano e potrebbero essere assistite dalla sanità territoriale e seguite a domicilio dai Medici di Medicina Generale. Queste prestazioni territoriali sanitarie emergenziali e quelle di primo livello assistenziale, se fossero state negli anni precedenti programmate e attuate in strutture H 24, oggi l'emergenza ospedaliera sarebbe attenuata. Purtroppo la politica, intesa come responsabilità di pubblica amministrazione, nel nostro Paese, non è mai stata coerente nell'applicazione scrupolosa e completa delle riforme emanate dai governi dello Stato e delle Regioni. Ovviamente non è sufficiente sbandierare pubblicamente lo slogan: H 24. Bisogna partire dalla realtà che è soprattutto soggettiva ed in quanto tale non accetta imposizioni organizzative. Quindi anche qui necessita la concertazione tra tutti gli interessati. Soprattutto con l'attivazione del Tavolo del confronto e della decisione tra: Regione; Associazioni dei Medici; Cgil-Cisl-Uil; Aziende Ulss; terzo settore. L'aggregazione funzionale territoriale H 24 è il presupposto per garantire servizi e prestazioni primarie e di primo intervento, nelle ventiquattro ore giornaliere 365 giorni l'anno, in strutture ben definite per bacini d'utenza. La Regioni, le Conferenze dei sindaci e le Unità locali sociosanitarie, se effettivamente vogliono rispondere efficacemente alla necessità di superare gli intasamenti ai pronto soccorso e ridurre i ricoveri ospedalieri impropri, devono promuovere azioni finalizzate all'effettivo ed esigibile finanziamento completo dei progetti di Assistenza territoriale h 24, mettendo in campo una convinta concertazione tra i soggetti interessati.
Franco Piacentini
Mestre-Venezia
Covid / 5
Le conseguenze
per i giovani
Com'era prevedibile hanno colpito la scuola chiudendola, almeno parzialmente, per non aver saputo o voluto potenziare e riorganizzare i trasporti pubblici. I commercianti e gli imprenditori puoi anche sostenerli e indenizzarli (sempre che lo vogliano fare) ma ai giovani non puoi ridare ciò che gli togli oggi: attività scolastica in presenza, cultura, socialità, educazione alla solidarietà, al bene comune.... Potrai invece, domani accollargli il peso dei debiti che il dramma di oggi ci costringe a fare. Lasceremo il peso di un'economia disastrata sulle spalle di una futura classe dirigente impreparata e forse anche debilitata perché non stiamo tenendo in debito conto le conseguenze del Covid 19 sul fisico e sulla psiche dei guariti.
Maria Grazia Pieri Selle
Venezia
Ieri e oggi
L'insegnamento
(perduto) degli antichi
I ponti romani costruiti 2000 anni fa sono ancora funzionanti, in Sicilia 50 milioni di euro a fondo perduto stanno per essere restituiti all'Europa. All'epoca i ponti venivano commissionati al costruttore e pagati. Se il ponte crollava il costruttore veniva giustiziato. Quindi una responsabilità certa e un lavoro fatto a regola d'arte. In Sicilia invece, ma questo vale per praticamente tutta l'Italia, a causa della burocrazia eccessiva, 50 milioni di euro stanziati nel 2005 non sono stati spesi nonostante i lavori da fare siano urgenti. Il problema ai giorni nostri è che non c'è un responsabile unico, ma si moltiplicano gli enti a cui fare riferimento per una semplice pratica. Ad esempio per usufruire del bonus 110% si devono presentare ben 38 documenti con l'incubo per il committente che se un solo documento non è conforme perde il rimborso. Non sarebbe più semplice presentare la fattura dei lavori eseguiti e che vengano fatti i controlli a posteriori, visto che il rimborso avviene in 5 anni, e con pene certe e molto pesanti in caso di frode?
Gabriele Zago
Treviso
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci