Dimenticate ogni cliché sulla canotta rossa in riva al mare.
Eppure, nonostante questo, le richieste sono state pochissime. Il bagnino non è più un mestiere in voga tra i giovani?
«Sicuramente no - risponde Di Lorenzo - i ragazzi non hanno voglia di fare questo lavoro, ma il reddito di cittadinanza non c'entra nulla. La fascia d'età di riferimento per noi è quella 17-20 anni, poi diventa difficile farli proseguire. Chi si iscrive all'università è impegnato anche nei mesi di luglio e agosto. Chi lavora durante l'anno, in estate vuole riposarsi o partire, insomma la forbice si stringe parecchio e per questo è difficile trovare personale».
Così il reclutamento dei nuovi bagnini avviene soprattutto nei paesi dell'entroterra, in particolare sui Monti Lepini. «Qui riusciamo a trovare più facilmente persone interessate - spiega Di Lorenzo - anche perché le piscine dove si effettua la preparazione sono più vicine e spesso i ragazzi che vogliono lavorare non hanno grosse possibilità nei piccoli centri. Noi li accogliamo, ci occupiamo della preparazione e poi li assumiamo come bagnini e non con le mansioni di spiaggini, come spesso avviene nelle strutture private che assumono direttamente».
Ma nonostante questo trovare personale non è semplice. «C'è anche il problema dei costi - spiega il responsabile della coop - perché molti chiedono vitto e alloggio, vivendo lontano dalle località di mare. Ma non sempre è possibile sostenere questo tipo di impegni che pesano sui bilanci».
I bandi per il servizio di assistenza sulle spiagge di Latina e San Felice Circeo sono stati assegnati, mentre Sabaudia è in ritardo, anche perché c'è stato il commissariamento dopo gli arresti che hanno travolto l'amministrazione. Con tutta probabilità si procederà dopo le imminenti elezioni comunali del 12 giugno.