Da oggi il Lazio torna in zona gialla, significa che anche i ristornati potranno riaprire fino alle 18.
«Queste aperture a singhiozzi, o la chiusura alle ore 18 ci hanno già penalizzato molto, i ristori non sono stati sufficienti, la cassa integrazione per i dipendenti ancora non è arrivata, insomma i problemi sono tanti spiega Massimo Ceccarini, presidente dell'associazione Isola che non c'è di Latina che racchiude la maggior parte dei locali nella zona pub Il timore che esprimono quasi tutti è l'incertezza sull'uscita dalla pandemia e la caduta del governo a livello nazionale non calma certo gli animi, anzi. Inoltre anche a livello locale non c'è stato alcun intervento o sostegno per poter guardare al futuro con ottimismo. Navighiamo nel buio»
«Anche ora la politica guarda alle prossime elezioni, tutti parlano del futuro, ma nessuno pensa al presente che rappresenta il momento più critico, molti non riusciranno neanche a riaprire. Ogni giorno che passa è sempre più critico, da tempo gli incassi sono in perdita e gli imprenditori stanno facendo leva solo sulle proprie forze, senza sapere dove andremo a finire». In queste settimane di zona gialla comunque continuerà la ztl istituita per il sabato e domenica nella zona pub dalle 12 alle 15.
«Per oggi non possiamo che essere felici perché rivedere qualche cliente a pranzo ci dà una speranza anche a livello psicologico, questo ci aiuterà molto».
«Noi ristoratori - aggiunge Di Cocco - ci stiamo confrontando giornalmente e staremo molto attenti alle restrizioni, ci auguriamo che tutti i colleghi adotteranno gli stessi criteri di sicurezza perché altrimenti tra 15 giorni, se dovessero aumentare di nuovo i contagi e speriamo di no, c'è il rischio di una nuova chiusura». Ibtanto già si pensa a Pasqua e alla bella stagione. «Speriamo di entrare nella zona bianca e poter lavorare in una forma migliore, magari con un coprifuoco alle 23».
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