«Mai finto di fare i vaccini Io ho la coscienza a posto»

Mercoledì 3 Maggio 2017
«Mai finto di fare i vaccini Io ho la coscienza a posto»
TREVISO - Nega tutto e si difende. L'assente sanitatria Emanuela Petrillo ricaccia al mittente tutte le accuse.
Secondo lei può essere solo un caso che anche in Friuli, dove ha lavorato, almeno la metà dei bambini da lei vaccinati risulti scoperta?
«È sicuramente un'anomalia che non so spiegarmi. So però per certo che può bastare uno sbalzo di temperatura per far perdere efficacia a un vaccino. E tante altre possono essere le concause. A Udine, al contrario di Treviso, non c'è un confronto con i risultati delle mie colleghe. Se anche per loro le percentuali fossero simili alle mie non ci sarebbe più un'anomalia. Resta il problema. Io sono sempre stata favorevole e lo sono ancora alle vaccinazioni. Dovrebbero poi spiegarmi perché e con quali criteri avrei scelto i bambini da vaccinare rispetto a quelli da non vaccinare. Non capisco. Vivo dentro un incubo».
Anche per chi sposava la sua buona fede oggi è difficile sostenere che lei hai fatto sempre il proprio dovere. I fatti emersi, da Treviso al Friuli, dicono il contrario. Lei crede o no alle teorie anti-vacciniste?
«Sono assolutamente favorevole, e lo sono sempre stata, ai vaccini. Ho sempre somministrato in modo adeguato i vaccini perché secondo me sono utili. Anzi indispensabili. Non riesco a capire perché siano emersi quei risultati. C'è qualcosa che mi sfugge. Un complotto? Lo escludo».
Proprio nei giorni in cui esplodeva il caso che la riguarda, Roberto Gava, medico antivaccinista, veniva radiato dall'Ordine dei medici. Lei lo ha mai conosciuto? Pensa che sia stato giusto radiarlo per le sue convinzioni?
«Non ho mai conosciuto il dottor Gava. Ho appreso la sua vicenda dai giornali. Non ho invece elementi per poter giudicare se la radiazione sia stato il provvedimento giusto. Parlo però per me: io sono sempre stata a favore delle vaccinazioni».
In Friuli, secondo i numeri dell'Usl, saranno rivaccinati circa 7mila bambini. Anche in questo caso le saranno chiesti i danni (si parla di 500mila euro). È preoccupata per il suo futuro?
«Certo che sì. Sarei una pazza se non lo fossi. Ma sono forte di una sola cosa. Ho la coscienza a posto. So di aver fatto sempre il mio dovere durante le vaccinazioni. Ho seguito i protocolli con scrupolo, eseguendo le operazioni con professionalità perché le ritenevo giuste».
Ha un'idea di quale fattore esterno possa influire, in linea generale a causare un errore macroscopico, seppure commesso in buona fede, rendendo inefficace la vaccinazione?
«Ci sono dei casi definiti scolastici ma impossibili da avvicinare a numeri tanto grandi come quelli riportati dalla stampa. Penso a un black out elettrico, che abbia danneggiato il vaccino. Ad un errore nella tecnica di somministrazione. Se l'ago non penetra nel muscolo e il siero viene iniettato sotto cute il vaccino è inefficace. Ma ci sono anche tante altre possibili anomalie. So che è difficile ipotizzarle, ma io non posso fare altro. Perché so di aver sempre fatto il mio dovere e di aver vaccinato tutti i bambini che ho trattato».
Roberto Ortolan
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