Castagna: «Banco Bpm pronto per il risiko» Mps, perdita-choc dovuta alla pandemia

Venerdì 7 Agosto 2020
SEMESTRE/2
MILANO Il Covid-19 ha penalizzato l'andamento di Montepaschi e Banco Bpm che però apre ufficialmente a opportunità di fusioni. La banca senese contabilizza una perdita choc di 845 milioni che cancella le stime più ottimistiche, a causa della decisione di svalutare le attività per imposte anticipate (dta) per 476 milioni in virtù dell'aggiornamento delle stime interne pluriennali (2020-2024) dei valori economici e patrimoniali per tenere conto dello scenario macro dopo la pandemia. La perdita del semestre si è attestato a 1,09 miliardi dove hanno influito rettifiche Covid per 300 milioni. Sulla perdita impattano anche componenti non operative negative per 384 milioni e rettifiche su crediti ulteriori rispetto a quelle del primo trimestre per 107 milioni. Rocca Salimbeni registra un risultato operativo lordo trimestrale di 186 milioni in crescita rispetto al primo trimestre (+2,9%). I coefficienti patrimoniali restano superiori ai requisiti richiesti con il CeT1 all'11,8% anche se Guido Bastianini ha spiegato che con la scissione l'indice scende al 9,7%. «Ci sono colloqui in corso con Bce» ai fini dell'autorizzazione per la scissione di 8,1 miliardi ad Amco e nelle slides, si ammette la possibilità di emettere bond T2 per rafforzare il capitale. Inoltre su Siena si è abbattuto un nuovo ciclone da parte della fondazione Mps che il 31 luglio ha notificato «ulteriori richieste stragiudiziali per 3,8 miliardi» criticate dall'istituto che si riserva di controbattere. I rischi legali salgono così a 10 miliardi.
Nel semestre Banco Bpm ha registrato un utile netto di 105,4 milioni (da 603 milioni dello stesso periodo 2019) e di 128 milioni al netto delle componenti non ricorrenti.
Nel secondo trimestre il gruppo bancario ha segnato una perdita di 46,4 milioni (contro un utile di 151,6 milioni nel primo trimestre). Senza variazione del proprio merito creditizio e senza ppa, il trimestre si è chiuso in utile di 76 milioni rispetto a 20 milioni nel primo trimestre.
LE FILIALI ITALIANE DI MUSTIER
«Congratulazioni a Intesa Sanpaolo per il deal con Ubi Banca che disegna un nuovo scenario nel settore bancario in Italia. E sul fronte di possibili aggregazioni, il nostro lavoro è quello di essere pronti per cogliere qualsiasi opportunità potenziale», dice non senza sorpresa Giuseppe Castagna, durante la conference call con gli analisti. Un'apertura che a questo punto caratterizzerà il mercato nell'ultimo scorcio dell'anno. Tre le opzioni possibili: Unicredit con cui già ci sono stati colloqui; Mps che però ha bisogno di alcuni mesi per completare la ristrutturazione, Bper, anch'essa però non disponibile nell'immediato. Ecco perchè, nonostante proprio ieri Mustier abbia nuovamente escluso interesse al risiko, l'opzione principale resta Gae Aulenti che potrebbe scorporare le filiali italiane in una Newco ed essa fondersi con il Banco. E' l'ipotesi di cui avrebbero discusso Castagna e Jean Pierre Mustier nel colloquio delle scorse settimane.
r. dim.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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