IN FIERA
Sembrano tante piccole stanze, ognuna con il suo prezioso segreto. Percorrendo i corridoi, più ampi rispetto all'anno scorso per garantire un maggiore distanziamento, ecco che sbucano vere e proprie rarità. Antiquaria, l'esposizione curata da Nicola Rossi al padiglione 1 della Fiera, ha aperto le porte ufficialmente ieri e continuerà ad accogliere visitatori fino a domenica prossima.
I primi curiosi si sono presentati, già alle 10, orario di apertura dell'esposizione. Controllo della temperatura in entrata, dispenser di gel igienizzante e via, pronti per un'immersione nell'arte. Il pezzo che forse più di tutti è rappresentativo della città di Padova è il bozzetto del 1938 per l'affresco del Liviano di Massimo Campigli con dedica all'allora rettore Carlo Anti, esposto da Tornabuoni Arte di Firenze. Proviene da una collezione privata della Toscana e costa 250 mila euro. Un ritorno a casa per il pittore. Facendo due passi più a destra si arriva al pezzo più antico, allo stand di Fabbri Arte: una coppa in avorio di metà Trecento, scolpita da un'unica zanna di elefante. Si tratta della commemorazione della guerra dei cento anni e sono raffigurati re e borghesi al di sopra di contadini e gargoyle. Una coppa dalla quale si beveva vino e che ora è in vendita a 40 mila euro.
Sollevando lo sguardo, oltre i tappeti e le sculture, compare un quadro che attira l'attenzione: Madonna col bambino e San Giovannino, di Antichità Romano Ischia, proveniente da Riva del Garda. Un quadro in uno stato di conservazione sorprendente e dipinto su un'unica tavola di pioppo, come vuole la tradizione fiorentina di metà Cinquecento, per il prezzo di 45 mila euro.
LUCCICHII
Se i quadri abbondano su tappeti, mobili, tessuti, sculture, non possono non attrarre l'attenzione i luccichii dei gioielli. Anelli, bracciali, collane, spille scintillano sotto le luci puntate sulle teche di vetro. E non è un caso, quindi, se il primo stand al quale si dirige la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati vende proprio gioielli. In visita privata dopo il taglio del nastro e la cerimonia ufficiale di venerdì sera, Casellati ha già visto qualcosa di suo interesse allo stand dei trevigiani Li Volsi e Sostero: e se ne va con due spille contemporanee, una con delle foglie e un'altra con un gallo realizzate da Claudio Canzian, vincitore lo scorso anno del premio internazionale Arte Bijoux. Piccola fermata da Cleto Munari per ammirare altre spille, il cui valore supera i 100 mila euro, per poi abbandonare via Tommaseo.
PICCOLA NOTA AMARA
Rarità in ogni dove ad Antiquaria con una piccola nota amara. Anche il prezzo dell'arte è calato, la crisi non ha risparmiato il settore. «Lavoriamo molto con l'estero dice Stefano Cribiori della milanese Studiolo Fine Art Il Novecento in particolare è molto apprezzato. In Italia invece tutto è calato, anche qui non abbiamo portato moltissimo ma ci tenevamo ad esserci». Con non moltissimo si intende Perseo e Andromeda di Jacopo Negretti detto Palma il giovane del tardo Cinquecento, al costo di 90 mila euro. C'è anche la possibilità di far analizzare un'opera prima di formalizzarne l'acquisto: due esperti di Life Analytics di Vicenza sono pronti a verificare le tele con un microscopio e la luce ultravioletta. Nel giro di una giornata gli specialisti forniranno informazioni riguardo all'epoca e all'ambito geografico.
Uno spazio speciale hanno i vetri veneziani del Settecento, riuniti nella mostra Antichi riflessi. Vasi, bicchieri, lampadari ma anche i cosiddetti specchi incisi alla ruota che raffigurano immagini sacre e sono incastonati in imponenti cornici in legno dorato, una tecnica tramandata a Venezia dagli incisori tedeschi alla fine del Seicento. E dopo tanto camminare si può fare una pausa al bar, dove si può abbassare la mascherina solo quando si ha davanti la tazzina del caffè.
Silvia Moranduzzo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA Sembrano tante piccole stanze, ognuna con il suo prezioso segreto. Percorrendo i corridoi, più ampi rispetto all'anno scorso per garantire un maggiore distanziamento, ecco che sbucano vere e proprie rarità. Antiquaria, l'esposizione curata da Nicola Rossi al padiglione 1 della Fiera, ha aperto le porte ufficialmente ieri e continuerà ad accogliere visitatori fino a domenica prossima.
I primi curiosi si sono presentati, già alle 10, orario di apertura dell'esposizione. Controllo della temperatura in entrata, dispenser di gel igienizzante e via, pronti per un'immersione nell'arte. Il pezzo che forse più di tutti è rappresentativo della città di Padova è il bozzetto del 1938 per l'affresco del Liviano di Massimo Campigli con dedica all'allora rettore Carlo Anti, esposto da Tornabuoni Arte di Firenze. Proviene da una collezione privata della Toscana e costa 250 mila euro. Un ritorno a casa per il pittore. Facendo due passi più a destra si arriva al pezzo più antico, allo stand di Fabbri Arte: una coppa in avorio di metà Trecento, scolpita da un'unica zanna di elefante. Si tratta della commemorazione della guerra dei cento anni e sono raffigurati re e borghesi al di sopra di contadini e gargoyle. Una coppa dalla quale si beveva vino e che ora è in vendita a 40 mila euro.
Sollevando lo sguardo, oltre i tappeti e le sculture, compare un quadro che attira l'attenzione: Madonna col bambino e San Giovannino, di Antichità Romano Ischia, proveniente da Riva del Garda. Un quadro in uno stato di conservazione sorprendente e dipinto su un'unica tavola di pioppo, come vuole la tradizione fiorentina di metà Cinquecento, per il prezzo di 45 mila euro.
LUCCICHII
Se i quadri abbondano su tappeti, mobili, tessuti, sculture, non possono non attrarre l'attenzione i luccichii dei gioielli. Anelli, bracciali, collane, spille scintillano sotto le luci puntate sulle teche di vetro. E non è un caso, quindi, se il primo stand al quale si dirige la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati vende proprio gioielli. In visita privata dopo il taglio del nastro e la cerimonia ufficiale di venerdì sera, Casellati ha già visto qualcosa di suo interesse allo stand dei trevigiani Li Volsi e Sostero: e se ne va con due spille contemporanee, una con delle foglie e un'altra con un gallo realizzate da Claudio Canzian, vincitore lo scorso anno del premio internazionale Arte Bijoux. Piccola fermata da Cleto Munari per ammirare altre spille, il cui valore supera i 100 mila euro, per poi abbandonare via Tommaseo.
PICCOLA NOTA AMARA
Rarità in ogni dove ad Antiquaria con una piccola nota amara. Anche il prezzo dell'arte è calato, la crisi non ha risparmiato il settore. «Lavoriamo molto con l'estero dice Stefano Cribiori della milanese Studiolo Fine Art Il Novecento in particolare è molto apprezzato. In Italia invece tutto è calato, anche qui non abbiamo portato moltissimo ma ci tenevamo ad esserci». Con non moltissimo si intende Perseo e Andromeda di Jacopo Negretti detto Palma il giovane del tardo Cinquecento, al costo di 90 mila euro. C'è anche la possibilità di far analizzare un'opera prima di formalizzarne l'acquisto: due esperti di Life Analytics di Vicenza sono pronti a verificare le tele con un microscopio e la luce ultravioletta. Nel giro di una giornata gli specialisti forniranno informazioni riguardo all'epoca e all'ambito geografico.
Uno spazio speciale hanno i vetri veneziani del Settecento, riuniti nella mostra Antichi riflessi. Vasi, bicchieri, lampadari ma anche i cosiddetti specchi incisi alla ruota che raffigurano immagini sacre e sono incastonati in imponenti cornici in legno dorato, una tecnica tramandata a Venezia dagli incisori tedeschi alla fine del Seicento. E dopo tanto camminare si può fare una pausa al bar, dove si può abbassare la mascherina solo quando si ha davanti la tazzina del caffè.
Silvia Moranduzzo
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