Zaia: «I cinesi mangiano i topi» L'ambasciata: «Solo calunnie» Lui: «Io frainteso, chiedo scusa»

Sabato 29 Febbraio 2020
IL CASO
VENEZIA Incidente diplomatico tra Cina e Veneto. Il governatore Luca Zaia in un'intervista televisiva ad Antenna Tre sul tema della diffusione del coronavirus dalla Cina ha detto: «Li abbiamo visti tutti i video con persone che mangiano topi vivi». «Offese gratuite che ci lasciano basiti», è stata la dura replica del portavoce dell'ambasciata cinese.
Ecco cos'ha detto Zaia: «L'igiene che ha il nostro popolo, i veneti, i cittadini italiani... la formazione culturale che abbiamo è quella di farsi la doccia, di lavarsi spesso le mani, di un regime di pulizia personale particolare. Anche l'alimentazione, le norme igieniche, il frigorifero, le scadenze degli alimenti... Cosa c'entra? C'entra perché è un fatto culturale. Io penso che la Cina abbia pagato un grande conto di questa epidemia perché li abbiamo visti tutti mangiare topi vivi o altre robe del genere. È un fatto anche di corredo perché il virus non deve trovare un ambiente che diventa substrato, il virus deve trovare pulizia, quasi un ospedale, noi siamo un po' maniaci su questo».
LA SCUSE
«Mi spiace che qualcuno abbia montato una polemica su questo, non ho mai detto che i cinesi non si lavano - ha cercato di chiarire Zaia - E mi scuso se ho urtato la sensibilità di qualcuno, anche per i rapporti personali, noti e testimoniati, che ho con la comunità cinese. Mi spiace d'essere stato da alcuni frainteso, e da altri volutamente strumentalizzato. La mia era una riflessione che non voleva offendere nessuno; si riferiva alla montagna di materiale e video, molti dei quali fake, che pesano sulla reputazione di questo virus. È indubbio che le condizioni che abbiamo qui sono diverse da quella in Cina. Ma il qualunquismo e la generalizzazione non sono nel mio stile. È pur vero, tuttavia, che in un paese dalle mille sfaccettature, che presenta contesti metropolitani di assoluta innovazione, come Shanghai, Pechino, Shenzhen, ve sono altri che sono agli antipodi. Ho deciso di intervenire personalmente su questo per un fatto di correttezza e lealtà ma devo dire anche che siamo molto impegnati nella partita del contenimento del virus, e non ho tempo da perdere su queste cose».
«Calunnie», ha detto il portavoce dell'ambasciata cinese in una nota, senza peraltro mai fare il nome di Zaia. «In un momento cruciale come questo, in cui Cina e Italia si trovano fianco a fianco ad affrontare l'epidemia, un politico italiano non ha risparmiato calunnie sul popolo cinese. Si tratta di offese gratuite che ci lasciano basiti. Ci consola il fatto che moltissimi amici italiani non sono d'accordo con tali affermazioni e, anzi, le criticano fermamente. Siamo convinti che quelle parole non rappresentino assolutamente il sentire comune del popolo italiano». «Il popolo italiano è un popolo civile e nostro amico. Il nuovo coronavirus - ha aggiunto l'ambasciata cinese a Roma - è un nemico comune, che richiede una risposta comune. In un momento così difficile, è necessario mettere da parte superbia e pregiudizi, e rafforzare la comprensione e la cooperazione al fine di tutelare la sicurezza e la salute comune dell'umanità intera».
LE CRITICHE
L'episodio ha aperto di fatto la campagna elettorale per le Regionali. «Sono stato tante volte in Cina e non ho mai visto cinesi mangiare topi - ha detto il candidato del centrosinistra Arturo Lorenzoni - Quelle di Zaia sono parole gravi e frutto di pregiudizio verso quello che è uno dei maggiori partner commerciali della nostra Regione». Dure le critiche del M5s: «Trovo le dichiarazioni di Zaia decisamente fuori luogo», ha detto la senatrice ed ex ministro della Salute Giulia Grillo. Carlo Calenda (Azione) ha postato il video di Zaia su Twitter: «Cinesi mangiatori di topi vivi. Avanti il prossimo».
Al.Va.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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