Zaia: «Basta prese in giro, senza riforma questo Governo può andarsene a casa»

Domenica 1 Dicembre 2019
LE REGIONI
VENEZIA Solo giovedì Luca Zaia pensava di essere nella fase dello scalpello, «come Michelangelo quando per creare la Pietà toglieva il marmo di troppo». A leggere invece le dichiarazioni provenienti ieri dal Pd e soprattutto dal M5s, pare di essere passati al tempo del martello, visti i colpi assestati all'accordo raggiunto in Conferenza Stato-Regioni. «A questo punto non ci resta che aspettare qualche ora e capire chi lavora pro e chi contro: di certo, se non passa l'autonomia, questo Governo può andare a casa», va giù di mannaia il governatore leghista del Veneto.
PROVA DI TENUTA
Sul punto Zaia non ha dubbi: «Questa partita diventerà in assoluto la vera prova di tenuta per il Governo. Non solo perché noi veneti non possiamo farci prendere in giro, ma anche perché le forze messe in gioco sono quelle di un presidente del Consiglio com'è Giuseppe Conte che ha detto in ogni posto che l'autonomia è prioritaria e di un ministro qual è Francesco Boccia che porta in dote il consenso per sostenere questa maggioranza». Sull'alleanza giallorossa aleggia però la variabile pentastellata: «Se in questo dibattito vince Barbara Lezzi, allora vuol dire che Luigi Di Maio non conta più nulla e, soprattutto, che il Governo non ha più senso di esistere. Dopo l'ottimo lavoro svolto dal ministro Erika Stefani ai tavoli tecnici, ora siamo all'ultimo miglio. Per questo vedere i grillini che hanno ancora voglia di fare distinguo fa venire l'orticaria: hanno già fatto abbastanza danni con il Conte 1. E a quei Cinquestelle che invece non la pensano come la Lezzi, dico che non è più sufficiente affermare il contrario: per essere credibili, bisogna passare dalle parole ai fatti, altrimenti entriamo nel valzer di corte a cui abbiamo già assistito, dichiarazioni e contro-dichiarazioni all'interno del Movimento che ci hanno massacrati per mesi e mesi».
CON IL CARROCCIO
In quel periodo a Palazzo Chigi c'era anche il Carroccio, una condizione che il leghista Attilio Fontana vorrebbe ritrovare, ovviamente però in un quadro di puro centrodestra questa volta: «Se Salvini dovesse tornare al governo, avremmo la certezza di fare l'autonomia». A chi gli fa notare che anche quando la Lega era in maggioranza, la riforma non ha fatto passi avanti, il presidente della Lombardia risponde così: «Salvini era al governo con chi non la voleva e mi pare che anche ora sta dimostrando di essere il più feroce nemico dell'autonomia. È chiaro che miracoli non si possono fare, era difficilissimo se non impossibile e infatti il Governo è saltato. La prova che c'era una mancanza assoluta di volontà di collaborare».
Opposta la valutazione del dem Stefano Bonaccini, governatore dell'Emilia Romagna: «Salvini sostiene che solo la Lega, tornando al governo, potrebbe concedere autonomia alle Regioni che ne hanno fatto richiesta. Curioso non ricordi che è stato saldamente al governo per oltre un anno e di autonomia il suo Governo alla mia Regione non ha concesso nemmeno l'ombra».
A.Pe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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