Velocità di contagio fuori controllo 20mila positivi e Rt nazionale a 1,5

Sabato 24 Ottobre 2020
IL FOCUS
ROMA Ci avviciniamo a 20mila nuovi positivi in 24 ore, ieri sono stati 19.143 su 182mila tamponi. I decessi sono stabili attorno a quota 100, ieri 91. E soprattutto ci sono 1.049 pazienti in terapia intensiva, con un incremento di 57 unità in un solo giorno. Per comprendere ciò che sta succedendo andiamo a vedere i dati di una settimana fa: venerdì 16 ottobre i nuovi casi positivi furono 10.010, si conferma che ogni sette giorni i numeri raddoppiano. Così è impossibile reggere. Si legge nel report settimanale della cabina di regia di Ministero della Salute e Istituto superiore di sanità: «È fondamentale che la popolazione riduca tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo quando non sia strettamente necessario e che rimanga a casa quanto più possibile». Inoltre, «il carico di lavoro non è più sostenibile sui servizi sanitari territoriali con evidenza di impossibilità di tracciare in modo completo le catene di trasmissioni. Sono necessarie misure, con precedenza per le aree maggiormente colpite». Perché la cabina di regia, nell'ultimo report settimanale, usa toni che non aveva mai avuto prima? In Italia ci sono già otto regioni con l'Rt sopra 1,5, un dato altissimo perché si entra in zona critica quando l'incidenza della trasmissione del virus è superiore a 1. Una nona regione, la Valle d'Aosta, addirittura è a 2,37. Infine, l'indice di trasmissione dell'Italia è a 1,5: significa che, sulla base del piano del Ministero della Salute, siamo a un passo dallo scenario 4, quello più grave. Per questo, ieri la Cabina di regia del Ministero della Salute ha lanciato un allarme senza precedenti.
ALLARME ROSSO
L'analisi del report settimanale richiama l'applicazione del piano con i quattro scenari del Ministero della Salute, dell'Istituto superiori di sanità e del Cts che fu approvato anche dalle Regioni. Se si confermerà anche nelle prossime settimane l'Rt tra 1,25 e 1,50, o addirittura si andrà oltre, l'applicazione di quel piano prevede chiusura delle scuole e limitazioni delle attività economiche. Ci sono alcuni elementi che preoccupano: 3 casi su 4 non sono stati trovati con il tracciamento, ma perché sono comparsi i sintomi; l'Rt di cui si parla è riferito al periodo compreso tra il primo e il 14 ottobre, successivamente la situazione è peggiorata e dunque tutto fa pensare che il prossimo venerdì ci troveremo con numeri ancora più allarmanti. Sono diminuiti i nuovi focolai (1.286 su un totale di 7.625) non perché la situazione sia migliorata, ma perché «c'è un forte aumento dei casi per cui i servizi territoriali non hanno potuto individuare il link epidemiologico»: il tracciamento, con questi numeri, è saltato. Continua, sia pure su una percentuale bassa (3,5 per cento), l'aumento dei focolai scolastici, con una precisazione: «Risulta chiaro che le attività extra e peri-scolastiche possono costituire un innesco di catene di trasmissione laddove non vengano rispettate le misure di prevenzione previste». Ancora: «Questa settimana, a livello nazionale, si è osservato un importante aumento del numero di persone ricoverate», c'è «il rischio di criticità a breve termine in numerose Regioni».
LA MAPPA
Quali sono le aree del Paese più in affanno? Se guardiamo all'Rt, l'indice di trasmissione, la Valle d'Aosta è fuori controllo, a 2,37, ma il virus corre anche in Piemonte (1,83), nella Provincia autonoma di Bolzano (1,80), in Umbria (1,68), Lombardia (1,64), Veneto (1,54), Puglia ed Emilia-Romagna (1,52), Toscana (1,51), Abruzzo (1,50), Campania e Molise(1,45). Il Lazio è a 1,38, L'unica regione sotto la soglia critica di 1 è la Basilicata. Se invece si guarda l'incidenza settimanale (i nuovi casi ogni 100mila abitanti) le regioni più in difficoltà sono la Liguria (157,67 casi ogni 100mila abitanti), la Provincia di Bolzano (150,35), la Valle d'Aosta (146,61), la Lombardia (145,98), il Piemonte (134,87) e la Campania (120,98). Il Lazio è a 78,65, dunque ha una situazione migliore di quella della Lombardia.
Mauro Evangelisti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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