SUL TERRITORIO
VENEZIA Anche a Nordest sono state somministrate le dosi del lotto

Venerdì 12 Marzo 2021
SUL TERRITORIO VENEZIA Anche a Nordest sono state somministrate le dosi del lotto
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VENEZIA Anche a Nordest sono state somministrate le dosi del lotto AstraZeneca ritirato da Aifa. Nel dettaglio, 17.043 in Veneto, 4.950 in Friuli Venezia Giulia, 2.045 in Trentino e 2.520 in Alto Adige: dunque in tutto 26.558. Al momento sia le due Regioni che le altrettante Province escludono gravi reazioni avverse nei soggetti a cui è stato iniettato il vaccino, principalmente lavoratori della scuola e forze dell'ordine, ma le fiale rimaste in magazzino sono state comunque consegnate ai carabinieri del Nucleo anti-sofisticazioni e sanità.
IN VENETO
Sulla scia del provvedimento urgente disposto dall'Agenzia italiana del farmaco, presieduta dal trevigiano Giorgio Palù, è scattato il blocco anche a queste latitudini. «È opportuno precisare ha puntualizzato la direzione Prevenzione della Regione Veneto che è attivo un monitoraggio costante delle reazioni avverse che, finora, non ha fatto registrare episodi di rilievo, ma solo eventi lievi che si possono comunemente verificare dopo l'erogazione di un vaccino». In una circolare inviata ai dg delle aziende sanitarie e ospedaliere, il direttore Francesca Russo ha specificato che le 17.043 dosi sono state inoculate nelle Ulss 1 Belluno Dolomiti, 2 Marca Trevigiana, 5 Polesana, 6 Euganea, 7 Pedemontana e 8 Berica. Solo all'Università di Padova, per dire, ne sono state utilizzate 3.256, anche per il rettore Rosario Rizzuto e il consigliere regionale Arturo Lorenzoni. «Serve cautela e serve capire cosa è accaduto prima di fare commenti. Non possiamo sottovalutare la cosa, ma neppure trarre conclusioni affrettate», ha osservato l'immunologa Antonella Viola, a sua volta docente al Bo. «Al momento, come evidenziato da Aifa, non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e tali eventi», ha ribadito Russo, la quale ha comunque chiesto di diffondere la propria nota «ai medici di medicina generale per eventuali richieste da parte dei loro assistiti e a tutte le altre Amministrazioni alle quali è stato consegnato il lotto». Inevitabilmente, infatti, la notizia del ritiro ha alimentato timori e sospetti nell'opinione pubblica.
IN FRIULI VENEZIA GIULIA
Pure in Friuli Venezia Giulia, comunque, non risultano reazioni avverse di particolare rilevanza in relazione alle 4.950 somministrazioni effettuate. In ogni caso la direzione centrale Salute ha fermato le fiale, contenenti vaccino per altre 50 inoculazioni, rimaste nel magazzino di Pordenone. «Dal momento in cui ci è giunta la comunicazione, le dosi in nostro possesso sono state poste immediatamente accantonate e messe a disposizione degli uomini del Nas che procederanno al sequestro», ha spiegato l'assessore regionale Riccardo Riccardi.
IN TRENTINO ALTO ADIGE
Numeri inferiori, ma situazione analoga, sono stati riferiti pure dalle due Province autonome. «Sono scattate immediate verifiche ha annunciato l'Apss di Trento anche in Trentino. Dalle ricerche effettuate risulta che una parte del lotto è stata consegnata anche all'Azienda provinciale per i servizi sanitari e che 2.045 dosi sulle 2.200 arrivate il 10 febbraio sono state somministrate entro la prima settimana di marzo». L'ente trentino ha comunque rimarcato che «il tasso di segnalazione di effetti collaterali locali o generali di AstraZeneca fino al 7 marzo è leggermente più basso (0,72%) di quello di Pfizer (0,84%)». L'azienda sanitaria di Bolzano ha fatto sapere che le 2.520 dosi arrivate sono state tutte iniettate. «Non ci risultano pervenute segnalazioni è stato però aggiunto su gravi effetti avversi legati alla vaccinazione in Alto Adige di questo vaccino».
IL TAM-TAM
Per tutta la giornata, comunque, soprattutto nelle chat dei poliziotti veneti è andato avanti il tam-tam sulle segnalazioni provenienti dai colleghi del resto d'Italia. Dalla tragedia di Catania, «ma il collega aveva una malattia rarissima e non lo sapeva», a un presunto doppio caso ad Assisi, «due colleghi ricoverati». Ma anche notizie più confortanti dalla Valle d'Aosta: «Nessuno ha avuto effetti collaterali che superassero qualche linea di febbre».
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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