Smaschera covo del Pkk, ucciso a 15 anni

Lunedì 14 Agosto 2017
Smaschera covo del Pkk, ucciso a 15 anni
ROMA - Ucciso a 15 anni per aver portato le forze di sicurezza turche sulle tracce del Pkk. La Turchia piange Eren Bulbul, il ragazzino diventato martire della lotta al Partito dei lavoratori curdi, considerato organizzazione terroristica, con migliaia di post sui social network, bandiere alle finestre, striscioni con la sua foto, con una faccia ancora da bambino.
È accaduto venerdì scorso, a Maka nel distretto di Trabzon sul Mar Nero. Eren aveva notato alcuni miliziani entrare in una casa per rubare dei rifornimenti ed è corso ad avvisare le forze di sicurezza, scrive Hurriyet online. Quando il ragazzo è tornato, accompagnato da un sergente capo della Gendarmeria al quale voleva mostrare la casa sospetta, i miliziani hanno aperto il fuoco contro i due. Eren è morto sul colpo, mentre il militare, Ferhat Gedik di 41 anni, è deceduto in seguito.
La morte di Eren e Ferhat ha sollevato la rabbia e l'indignazione della società civile e dei partiti politici turchi. Il vicepremier Fikri Isik e il ministro dell'Interno, Suleyman Soylu, hanno fatto visita alla famiglia del ragazzo per esprimere le proprie condoglianze, mentre il leader del partito socialdemocratico di opposizione Chp, Kemal Kilicdaroglu, ha twittato: «Sei abbastanza traditore per sparare a un ragazzo di 15 anni. Prego per Eren Bulbul e Ferhat Gedik uccisi nell'attacco terroristico». «Inaccettabile», ha commentato in una nota anche il copresidente del partito filo-curdo Hdp, Serpil Kemalbay: «Condanniamo i responsabili della perdita della vita di Eren Bulbul».
Ieri durante i funerali nella moschea di Maka, la città ha reso omaggio all'adolescente con uno striscione: «Eren Bulbul, Maka non ti dimenticherà mai. I nostri martiri riposino in pace».

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