Migranti, nuova ondata disperso un barcone Il Papa: non respingeteli

Lunedì 25 Ottobre 2021
IL CASO
ROMA Allarme arrivi e naufragi. Approdi non solo a Lampedusa: barche a vela percorrono senza sosta anche le nuove rotte che dalla Turchia puntano alla Puglia e alla Calabria. Gommoni alla deriva e dispersi. Dall'inizio dell'anno sono oltre 52mila gli uomini, le donne e i bambini sbarcati in Italia: il numero è raddoppiato rispetto al 2020. Per il leader della Lega, Matteo Salvini, si tratta di un assist per sferrare l'ennesimo attacco al ministero dell'Interno Luciana Lamorgese - «Avvisate il ministro e Bruxelles che in Italia ormai sbarca chiunque» -, ma parole durissime nei confronti di chi auspica respingimenti in mare arrivano da Papa Francesco.
L'APPELLO
Il Pontefice, ieri durante l'Angelus, ha chiesto ai governanti di «porre fine» al ritorno dei migranti nei Paesi non sicuri, a partire da quella Libia dove ci sono «veri lager e una violenza disumana». Deve essere invece data «priorità al soccorso di vite». L'appello è principalmente all'Europa, dopo il buco nell'acqua dell'ultimo vertice Ue a Bruxelles: il Papa ieri è tornato a chiedere alla comunità internazionale di «mantenere le promesse» nei confronti di questo pezzo di umanità sul quale si pratica una «violenza disumana», «non vi dimentico mai, sento le vostre grida e prego per voi», ha concluso Francesco.
GLI SOS
A dare il primo allarme della giornata è Alarm Phone: due barconi alla deriva avvistati tra le zone Sar di competenza libica e maltese. Il primo, un gommone con una sessantina di persone a bordo, «si sta sgonfiando e sta entrando acqua, temiamo il peggio se le autorità, informate 11 ore fa, non agiscono immediatamente», twitta la Ong. Poco dopo i contatti si perdono, il gommone è disperso: «Abbiamo perso i contatti. Il mercantile Hafnia Malacca, che si è avvicinato alla barca per assisterla, riferisce di un possibile respingimento dalla Sar di Malta. Basta con questi crimini in mare! Nessun ritorno illegale in Libia!», è il nuovo tweet. Nel frattempo la GeoBarent, nave di Medici senza frontiere, riesce a raggiungere la seconda imbarcazione: a bordo ci sono 71 persone. Msf ha compiuto 5 salvataggi in 48 ore e ieri sulla GeoBarent c'erano complessivamente 367 migranti, tra i quali molte donne e bambini. Altri 68 profughi, alla deriva su un barcone in zona sar maltese, sono arrivati in serata a Lampedusa, dove erano già sbarcati in 46, tra i quali 9 donne e 6 minori, che erano su una barca soccorsa a mezzo miglio dalla costa dell'isola.
I 105 migranti a bordo della Aita Mari, la nave della ong spagnola Salvamento Maritimo Humanitario soccorsi 4 giorni fa, andranno invece a Trapani. L'imbarcazione, che per quattro giorni è rimasta al largo di Castellamare del Golfo, attraccherà questa mattina alle nove. «Dopo una notte movimentata a causa del mare mosso ora ci attendono forti temporali. Dove sono l'umanità e la solidarietà?», scriveva la Ong prima che il Viminale assegnasse il porto sicuro.
LE ROTTE
L'allarme arrivi resta alto. Oltre al canale di Sicilia, a preoccupare è anche la rotta che dall'Egitto e dalla Turchia porta alle spiagge pugliesi e calabresi: tra venerdì e sabato ci sono stati 6 sbarchi a Roccella Ionica, mentre ieri è stata la volta di una barca a vela con 77 persone a bordo, intercettata a largo di Santa Maria di Leuca. Trasportava 12 siriani, tra cui una donna, e 65 egiziani, 35 dei quali minori.
Michela Allegri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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