LA TRAGEDIA
PADOVA «È ancora caldo, è ancora caldo! Ridatemelo!».

Venerdì 21 Settembre 2018
LA TRAGEDIA PADOVA «È ancora caldo, è ancora caldo! Ridatemelo!».
LA TRAGEDIA
PADOVA «È ancora caldo, è ancora caldo! Ridatemelo!». Una piccola bicicletta sull'asfalto, un autista stravolto, una giovane mamma che urla disperata. La tragedia si è consumata ieri a mezzogiorno e mezzo a San Martino di Lupari, piccolo centro dell'Alta Padovana, dove un bimbo di otto anni è stato travolto e ucciso da uno scuolabus. Una tragedia enorme e una dinamica terribile, perché la sua testa protetta dal caschetto è stata schiacciata dalla ruota anteriore del mezzo. Scioccati anche i 15 ragazzini, alunni delle scuole medie, che erano a bordo.
Martin Fior, nato e cresciuto a San Martino di Lupari con mamma vietnamita e papà padovano, è morto sul colpo. In via Pasinato è atterrato anche l'elisoccorso, ma i medici non hanno potuto fare nulla. «Ridatemelo!» urlava la madre 37enne, ma il cuore di Martin aveva già smesso di battere.
Il piccolo andava alla scuola Duca D'Aosta, distante 500 metri dal luogo dell'incidente. Fino all'anno scorso arrivava sempre a piedi, tenendo stretta la mano della mamma. Quest'anno, appena iniziata la terza elementare, aveva iniziato a venire con la sua bicicletta, sempre accompagnato da un genitore. Era fiero di salire in sella a quel suo gioiellino e anche ieri mattina era arrivato in classe con quel grande sorriso che lo contraddistingueva.
L'INVESTIMENTO
A mezzogiorno e mezzo, quando suona la campanella, Martin schizza fuori dalla classe. Non vede l'ora di abbracciare la mamma e salire sulla sua bicicletta. Esce dal cortile e comincia a pedalare. La mamma davanti, lui subito dietro. Sta tornando a casa, dove ad attenderlo c'è anche un fratellino. Lo aspettano il pranzo e la sua adorata divisa da karate. E invece, cinque minuti dopo, ecco la tragedia. In via Pasinato, una strada stretta e a senso unico, Martin pedala sulla corsia ciclabile. Ad un certo punto perde l'equilibrio, il manubrio gira verso sinistra, la bicicletta si contorce su se stessa e il piccolo finisce sull'asfalto con la testa in mezzo alla strada. Sfortuna vuole che proprio in quel momento passi, arrivando dal senso opposto, uno scuolabus con a bordo gli alunni della scuola media. È un attimo: Martin viene travolto e schiacciato. Quelle che seguono sono scene strazianti. Il conducente inchioda, scende con la faccia stravolta e lancia l'allarme. La mamma urla, urla e urla ancora. Quando capisce che per il proprio figlio non c'è più nulla da fare, Luong Thi Oanh scoppia si accascia a terra: colta da malore, viene portata in ambulanza al pronto soccorso di Cittadella, dove arriveranno anche il marito Denis e il parroco del paese.
L'INDAGINE
Pare che il bimbo abbia perso l'equilibrio voltandosi con la testa, ma la ricostruzione è ancora in mano alla polizia locale. Il pm di turno, Silvia Golin, attende la relazione e intanto ha aperto un fascicolo. L'autista, un uomo di San Martino di Lupari che lavora per conto della ditta Eurotour di Mogliano Veneto, probabilmente sarà indagato (come atto dovuto) per omicidio stradale.
«È una tragedia enorme causata dalla fatalità - scuote la testa il sindaco Gerry Boratto -. Conosco bene la famiglia ma conosco anche il conducente: è una bravissima persona: stava guidando a dieci all'ora. Non si può morire così». Già, non si può morire così. È la frase che sentiamo sempre in circostanze simili e ieri nel piccolo paese di San Martino di Lupari, dove il passaparola si è diffuso in un baleno, la ripetevano tutti.
«Ora avremo due situazioni da gestire con grande delicatezza - sottolinea la preside Giovanna Ferrari -. Quella dei compagni di classe di Martin e quelli dei ragazzini sulla scuolabus. Le maestre faranno il massimo, ma non sarà affatto facile». Intanto, a casa Fior, ieri sera il fratellino si affacciava al cancello e rideva felice. Non sapeva ancora che il suo compagno di giochi non c'è più.
Gabriele Pipia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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