LA RICORRENZA
VENEZIA Il 29 ottobre 2018 la marea toccava a Venezia 156 centimetri

Venerdì 22 Novembre 2019
LA RICORRENZA
VENEZIA Il 29 ottobre 2018 la marea toccava a Venezia 156 centimetri sul medio mare. Quella data ha rappresentato l'inizio di un anno impossibile da dimenticare per la città. Il doppio incidente delle Grandi Navi e poi altre tre maree eccezionali in cinque giorni, con i 187 centimetri dell'Aqua Granda del 12 novembre. Eventi, date, diventati uno dei pilastri dell'omelia pronunciata dal patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, nel giorno della Madonna della Salute, quando la città d'acqua ricorda la fine della pestilenza del 1631.
L'AGENDA
«Sfiorare le tragedie a Venezia non può diventare routine, quasi come fosse un appuntamento da mettere in agenda - le parole di Moraglia -. Negli ultimi mesi l'agenda delle tragedie sfiorate ha avuto altri appuntamenti: il 2 giugno e il 7 luglio, prima nel canale della Giudecca e poi in Riva Sette Martiri (lo schianto della Msc Opera a San Basilio e lo scarroccio della Costa Deliziosa in Bacino di San Marco, ndr). Non si può dire: non lo sapevamo». Poi, l'affondo. «Come abitanti di Venezia, non possiamo più appellarci o rassegnarci alle fatalità o alle concomitanze anomale. La città che tutti amiamo - ha tuonato il patriarca alla presenza delle autorità, il sindaco Luigi Brugnaro, il questore Maurizio Masciopinto e il prefetto Vittorio Zappalorto - non va più considerata come qualcosa da cui ricavare solo profitto; la città deve offrire lavoro e reddito, in particolare ai suoi abitanti, ma non può essere considerata merce da vendere».
TROPPO TURISMO
Nel mirino, giocoforza, il turismo: croce e delizia di Venezia. «Sogniamo una città a misura d'uomo, abitata da bambini, anziani, famiglie e che si offre al mondo e ai visitatori secondo una proposta turistica sostenibile. Porre in alternativa lavoro e vivibilità non è accettabile - ha continuato Moraglia -. Speriamo che l'ennesimo e grave allarme di questi giorni generi effetti concreti e positivi in tutti, anche nel mondo della politica; qualche segnale, soprattutto un'unità di azione tanto delle forze d'opposizione quanto di maggioranza, fa ben sperare». Nel chiudere la prima parte dell'omelia, dal retrogusto politico, il patriarca ha avuto un pensiero per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che, «anche nelle ultime ore, ha sollecitato a non lasciar soli i veneziani insieme alla necessità e all'urgenza di mettere in sicurezza una realtà tra le più belle e ammirate del mondo intero. Blocchi e ritardi non sono ulteriormente accettabili».
L'AMBIENTE E I GIOVANI
Impossibile evitare un accenno ai cambiamenti climatici: «È stata una buona notizia vedere tanti ragazzi che hanno incominciato a togliere acqua da negozi, magazzini e abitazioni, aiutando gli altri e dando loro un segno di concreta attenzione. Grazie, ancora: veri angeli dell'acqua alta - ha aggiunto il patriarca -. I cambiamenti repentini del clima e gli eventi atmosferici violenti sono sempre più frequenti. Papa Francesco, nell'enciclica Laudato si, scrive: Molti di coloro che detengono più risorse e potere economico o politico sembrano concentrarsi soprattutto nel mascherare i problemi o nasconderne i sintomi, cercando solo di ridurre alcuni impatti negativi. Ma molti sintomi indicano, e qui a Venezia, aggiungo io, lo riscontriamo di anno in anno, che questi effetti potranno essere sempre peggiori se continuiamo con gli attuali modelli di produzione e consumo».
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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