LA REGIONE
VENEZIA Al momento in Veneto ardono 45 focolai di Coronavirus. Il

Sabato 1 Agosto 2020
LA REGIONE
VENEZIA Al momento in Veneto ardono 45 focolai di Coronavirus. Il più grande è quello scoppiato all'ex caserma Serena di Treviso-Casier, con 133 contagiati su 293 ospiti, ora tutti in quarantena. «Per mesi 5 milioni di veneti si sono chiusi in casa senza fiatare, ora questi hanno qualcosa da ridire per 14 giorni? Qui si vede se esiste lo Stato oppure no», sbotta il governatore Luca Zaia, nella giornata della firma di una nuova ordinanza, che vista la proroga dello stato di emergenza decisa dal Governo, prolunga al 15 ottobre tutte le disposizioni regionali.
ZONA ROSSA
Zaia ne ha parlato con il prefetto Maria Rosaria Laganà: «Stiamo cercando di capire se abbiamo la potestà giuridica per fare qualcosa di più. Ma per me quel centro è già una zona rossa dal punto di vista sanitario. I migranti verranno testati ogni 7 giorni, e questo potrebbe rappresentare una buona opportunità di studio epidemiologico, però devono sottostare alle prescrizioni. La comunità deve avere la tranquillità che da quell'edificio non si può uscire e non si può entrare. Per questo rivolgo un appello a chi sa di aver avuto contatti con uno di loro, magari per lavoro: non vogliamo fare allarmismo, ma si rivolga al dipartimento di Prevenzione».
Quella stessa struttura che, fra l'altro, la Regione ha deciso di inviare alla casa di riposo Santa Maria dei Battuti di Mestre, teatro a sua volta di un focolaio («Se ci sono responsabilità, è giusto farle venire fuori»). Ma al di là della questione sanitaria, secondo il leghista va affrontato anche il capitolo migratorio: «Tifo perché l'ex caserma Serena si svuoti. Quella e altre strutture simili in Veneto devono essere dismesse. È ormai certificato che questo sistema di ospitalità è fallimentare: socialmente, culturalmente, sanitariamente, economicamente». Concorda sullo svuotamento il candidato del centrosinistra Arturo Lorenzoni, ma con un'altra soluzione: «Mettiamo in atto un'accoglienza diffusa, gestibile e a misura della dignità delle persone. Ma si doveva aspettare così tanto ad effettuare i tamponi?».
DALL'ESTERO
Finora in Veneto ne sono stati registrati 1.228.224. Di questi, 743 sono stati fatti dal 7 luglio sulle persone che rientravano dall'estero, fra cui 120 badanti. «I risultati? Pochissimi positivi», sottolinea l'assessore regionale zaiana Manuela Lanzarin. «Clinicamente in questo momento non siamo in emergenza, ma non abbassiamo la guardia», ribadisce Zaia, alludendo ai nuovi contagi (48 ieri) e agli isolamento domiciliari (attualmente 3.740). «Lo dirà anche a Salvini e alla Meloni, che per tutta la settimana hanno ripetuto che la pandemia è finita?», attacca il senatore dem Andrea Ferrazzi.
IL MESSAGGIO
All'ex ministro dell'Interno, in realtà, il governatore torna a manifestare la sua solidarietà: «Trovo disarmante quello che è accaduto. Stiamo mettendo in croce un uomo di governo per aver fatto l'uomo di governo. Si vuole andare a processare un ex ministro perché, quando era in carica, si è occupato di difendere i confini italiani e di mettere un po' in ordine il disordine, lo stesso che abbiamo in queste ore. Il messaggio che viene dato a livello internazionale è che in Italia si possa arrivare tranquilli».
LA FINESTRA
Su questo sfondo, Zaia ha emanato la sua ventisettesima ordinanza sul tema Covid, una pura proroga di quelle del 13 giugno, 26 giugno e 6 luglio. Nessuna novità per altri due mesi e mezzo, dunque, salvo una possibile finestra intorno all'8 agosto: «Vedremo cosa dirà quel giorno il futuro dpcm, anche sulla base di nuove linee guida, su crociere, manifestazioni sportive non professionistiche, spettacoli e locali».
Nel frattempo arrivano le ultime dichiarazioni di Andrea Crisanti: «L'epidemia non riconosce né razza, né età, né colore politico. È naturale che se nel mondo la pandemia è in crescita, ne risenta anche il nostro Paese. Ma ricordiamoci bene che all'inizio siamo stati noi italiani a diffondere la malattia». Zaia evita la polemica: «Come diceva Cornelia dei Gracchi, gli scienziati sono i nostri gioielli». E quando gli si fa notare che non assomiglia però a una patrizia romana, il governatore ride.
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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