La prima lupa sotto controllo, in Veneto scatta il radiocollare

Mercoledì 7 Agosto 2019
La prima lupa sotto controllo, in Veneto scatta il radiocollare
IL CASO
VENEZIA L'hanno catturata di notte. L'hanno sedata. E, mentre dormiva, le hanno messo un radiocollare. Dopodiché l'hanno lasciata libera. E ignara. Perché d'ora in avanti, grazie ai segnali Gps, qualsiasi mossa di questa lupacchiotta sarà sotto controllo. Si saprà quando si muoverà, dove andrà, cosa farà. Soprattutto, nel caso in cui decida di avvicinarsi a greggi o mucche, pastori e allevatori saranno avvisati.
Quattro anni fa, nei boschi sopra Cimone, in Trentino, era toccato all'orsa KJ2 essere catturata e poi liberata con addosso un radiocollare. L'altra notte, nell'area vicentina del Monte Grappa, la stessa sorte è capitata a un lupo, per la precisione ad un esemplare femmina adulta del peso di 35 chili, in buone condizioni e non allattante. Come l'orsa, anche questa lupacchiotta adesso sarà seguita grazie al satellite. E se proverà a sbranare pecore o mucche, sarà allontanata perché i suoi movimenti saranno noti in anticipo.
IL PROGETTO
A darne notizia è stata ieri al Regione Veneto. «Non appena catturata - recita una nota di Palazzo Balbi - secondo le modalità del protocollo di intervento approvato dall'Ispra e dal ministero dell'Ambiente, la lupa è stata sedata per effettuare le misurazioni biometriche, i prelievi per la genetica e apporre il radiocollare. Subito dopo l'esemplare è stato rilasciato: ora il radiocollare, mediante segnali Gps, consentirà di seguirne con regolarità comportamenti e spostamenti e di attivare, in via sperimentale, nuovi sistemi di allerta rapida, ogni qualvolta l'animale supererà le cosiddette barriere virtuali per la sicurezza degli allevatori della zona.
Il monitoraggio del radiocollare rientra nel Progetto sperimentale per la gestione proattiva del lupo in Veneto attraverso catture e telemetria satellitare, finanziato con 150 mila euro dalla stessa Regione, e affidato al gruppo di lavoro messo in campo dal Dipartimento di medicina veterinaria dell'Università di Sassari, con il coordinamento scientifico del professor Mario Apollonio.
Quella di ieri notte sul Monte Grappa è stata la prima cattura con radiocollare effettuata nel territorio regionale, dove da tempo si segnala la presenza stabile di un branco di lupi dall'inverno 2016-2017.
LA COLLABORAZIONE
«Grazie al posizionamento del radiocollare ha detto l'assessore all'Agricoltura Giuseppe Pan, che ha dato avvio al progetto sperimentale - sarà ora possibile testare i nuovi sistemi di allerta rapida, in grado di segnalare l'approssimarsi dell'animale a determinate aree sensibili». La collaborazione di allevatori e malghesi - ha aggiunto Pan - è fondamentale per mettere alla prova e affinare i nuovi sistemi tecnologici che, se avranno successo, rappresenteranno un modo alternativo ed incruento per gestire la presenza del lupo in ambienti antropizzati e in aree vocate all'allevamento.
A fine estate, una volta terminata la stagione turistica, oltre alla sperimentazione dei sistemi di allerta in Grappa, riprenderanno le sessioni di cattura anche in Lessinia e sull'Altopiano di Asiago. Il radiocollare dovrebbe rivelarsi utile soprattutto dove le condizioni di gestione dell'allevamento non consentono di installare i tradizionali recinti di protezione.
Si vedrà se questi nuovi sistemi ridurranno le predazioni. Dopo il via libera della Corte costituzionale a una legge di Trento e Bolzano che consente l'uccisione dei lupi, in Veneto è infatti già stata deposita una nuova, analoga, proposta normativa.
Al.Va.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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