La Guardia di Finanza scopre in 18 mesi 2,3 miliardi di evasione

Giovedì 21 Giugno 2018
La Guardia di Finanza scopre in 18 mesi 2,3 miliardi di evasione
LA MISSIONE
ROMA L'evasione fiscale resta uno degli sport preferiti da molti italiani. Ma la lotta contro le frodi fa progressi. In soli 18 mesi, l'attività di contrasto all'illegalità condotta dalla Guardia di Finanza ha portato alla scoperta di 2,3 miliardi di euro di imponibile mai denunciato. Una cifra consistente che non ha nulla a che fare con lo scontrino dimenticato dal piccolo esercente all'angolo della strada. Ma che è frutto delle attività fraudolente messe in atto giganti dell'evasione, di soggetti pericolosi i cui patrimoni sono espressione diretta dei gravi reati tributari o economico-finanziari commessi. Ognuno di questi soggetti secondo i dati diffusi ieri in occasione del 244 esimo anniversario della fondazione della Guardia di Finanza ha sottratto all'erario, in media, 2 milioni. E in questo quadro i finanzieri hanno congelato e poi acquisito in via definitiva al patrimonio dello Stato oltre 1,3 miliardi.
Uno degli elementi più incredibili, anche se consueti, emersi dalle indagini è il fatto che molti operatori economici continuano a navigare negli affari da soggetti fantasma. Sono infatti 12.824 le persone del tutto sconosciute al fisco (evasori totali) responsabili di aver occultato, in un anno e mezzo, 5,8 miliardi di Iva. Intensa l'attività di lavoro messa in atto dalle Fiamme gialle. Nel periodo di tempo preso in esame le verifiche e i controlli a carico delle persone e delle imprese considerate maggiormente a rischio di evasione fiscale sono state 128 mila. Poco meno di 23 mila i reati fiscali enunciati in un anno e mezzo di attività: il 67% di questi riguardano l'emissione di fatture false, la dichiarazione fraudolenta, l'occultamento di documentazione contabile. Diciassettemila i responsabili individuati, 378 dei quali finiti in manette. I sequestri di disponibilità patrimoniali e finanziarie ai responsabili di frodi fiscali ammontano a 1,1 miliardi di euro, cui si aggiungono le ulteriori proposte di sequestro già avanzate, per 5,7 miliardi di euro. Sempre negli ultimi 17 mesi, sono 6.361 i datori di lavoro verbalizzati per aver impiegato 30.819 lavoratori in nero o irregolari. Nel settore delle accise, i 5.300 interventi conclusi dalle Fiamme gialle hanno portato al sequestro di oltre 18.400 tonnellate di prodotti energetici, cui si aggiunge un consumo in frode pari a circa 225 mila tonnellate. Nel comparto del gioco e delle scommesse, sono stati eseguiti oltre 6 mila controlli e concluse 352 indagini di polizia giudiziaria. Altro fronte caldo, gli appalti. Nel 2017 e nei primi cinque mesi di quest'anno, il valore degli appalti irregolari è di 2,9 miliardi di euro. Sono state denunciate oltre 6 mila persone, il 10% delle quali è finito in manette. «La corruzione - sottolineano le Fiamme Gialle - è solo la punta dell'iceberg di un insieme di inefficienze e sprechi di risorse di cui si rendono colpevoli persone che, operando nel pubblico, procurano danni all'erario». Negli ultimi 17 mesi ne sono state individuate 8.400, responsabili di un danno erariale da 5 miliardi di euro.
LA STRATEGIA
«Il governo italiano si impegnerà a porre in essere iniziative di contrasto all'evasione e alle frodi, nella consapevolezza che solo da un contrasto efficace dell'illegalità possono derivare maggiori risorse per ridurre la pressione fiscale» ha garantito il ministro dell'Economia, Giovanni Tria. Il quale ha sottolineato che l'economia italiana è in ripresa ma rimangono elevate la pressione fiscale complessiva in rapporto al Pil che si colloca nel 2017 al 42,5% e l'evasione fiscale e contributiva, che è stata quantificata nelle ultime stime ufficiali relative al 2015 in 110 miliardi di euro. Tria ha peraltro ammonito che «corruzione e criminalità organizzata limitano le potenzialità di crescita dell'economia. Ci troviamo ad affrontare con determinazione queste sfide ha concluso il ministro per favorire il potenziale di crescita in un momento in cui l'opinione pubblica avverte l'esigenza di maggiore coesione sociale».
M.D.B.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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