L'EMERGENZA
AGORDO (Bl) Piaia, dopo la violenza dell'uragano, quella del fuoco.

Mercoledì 23 Gennaio 2019
L'EMERGENZA
AGORDO (Bl) Piaia, dopo la violenza dell'uragano, quella del fuoco. Dalla vista mozzafiato sul monte Civetta, alle macerie di case e fienili. Buona parte della borgata - una trentina di abitanti arrampicati a quota 1100 metri tra Alleghe e Cencenighe - è in cenere: scheletri di edifici bruciati, fumo e la carcassa di una Fiat Panda. Un disastro che si somma ai danni dell'uragano di fine ottobre. L'incendio si è scatenato nella frazione del comune di San Tomaso Agordino lunedì verso le 20 ed è stato spento solo ieri nel tardo pomeriggio. «Ormai non ho più parole - è avvilito il sindaco Moreno De Val - il nostro territorio e la sua comunità continuano a essere messi duramente alla prova. Noi sindaci ormai ci siamo fatti la scorza al posto della pelle, ma mi addolora che i miei concittadini dopo l'alluvione debbano affrontare anche questo rogo».
IL GIORNO DOPO
Le fiamme sono partite, per cause tutte da accertare, da un fienile. E da là, complice il secco del terreno, hanno avuto gioco facile. Innanzitutto con gli altri tre fienili che, colmi di legna per l'inverno com'erano, sono stati docile preda del fuoco. A seguire, le due case confinanti. Una, quella più esposta verso la scarpata sottostante, era stata di recente acquistata, con il fienile vicino, da una famiglia del Lussemburgo. Qualche lavoro di ristrutturazione l'aveva già fatto, ma altri erano in programma. Purtroppo, con ogni probabilità, sarà da abbattere. O forse, chissà, quegli antichi sassi di cui sono costituite le pareti potranno essere in parte recuperati. I proprietari sono stati avvisati dell'accaduto dagli uffici municipali. L'altro edificio annientato, anch'esso di difficile sistemazione, è la cosiddetta cesa del nono Tita Foiada, appartenente oggi alle eredi della famiglia Toffoli non più residenti in paese. Qui, in particolare, sono scoppiate anche delle bombole. L'intervento di spegnimento ha coinvolto varie decine di vigili del fuoco, tra mille difficoltà viarie vista la strada molto stretta, ma in prima linea anche i residenti: chi con i manicotti dell'idrante e chi a mettere in sicurezza gli abitanti più anziani. Di questi, Dario Pianezze di 77 anni è stato medicato in ospedale ad Agordo per ustioni al volto e alla mano sinistra mentre la vicina Silvana Fattor, 79enne, è stata evacuata ed è ospitata da amici.
IL SINDACO
«I miei compaesani mi fanno pena - afferma il sindaco De Val - Non siamo ancora usciti del tutto dall'emergenza alluvione che ora ci ritroviamo in questa situazione. L'unica consolazione, è che tutti stanno bene e che i danni sono stati contenuti rispetto a quello che avrebbe potuto succedere». Il paese i segni dell'uragano li mostra ancora: poco più in alto rispetto a dove sono scoppiate le fiamme, un fienile era stato schiantato a terra e due abitazioni scoperchiate. «Da parte del Comune - sottolinea il primo cittadino - massima disponibilità a fare tutto il possibile per migliorare la situazione della signora evacuata e del signore ferito. E per tutti i danneggiati, indistintamente, porte del municipio aperte per capire cosa e come si può fare da qua in avanti». Di certo, nell'immediato, vanno messe in sicurezza le rovine pericolanti che in parte gravano sulla strada del paese che per forza di cose deve essere percorsa da chi abita nella parte sommitale del borgo. «Dopo la nevicata da record del 2013-2014 e la recente alluvione - conclude De Val - ne abbiamo passate di tutti i colori. Ma in questo caso mi piange il cuore per chi questo incendio lo avrà negli occhi tutto il resto dei propri giorni».
Raffaella Gabrieli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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