In piscina 10 mq a persona non si potrà fare la doccia

Giovedì 15 Aprile 2021
IL FOCUS/1
ROMA Il percorso per le riaperture di maggio è già cominciato, ma bisognerà aspettare il 26 aprile quando il governo scriverà il decreto che fissa regole e divieti, per avere la certezza di poter tornare a fare sport tra impianti e centri al chiuso. Le regioni stanno pressando molto per far riaprire le palestre e le piscine, settori dove la scure del Covid si è abbattuta più pesantemente di altri.
La ripartenza sarà graduale e in base a precisi protocolli: gli allenamenti saranno individuali e comunque la distanza tra le persone dovrà essere di due metri nelle palestre e di 10 metri quadri nelle piscine. Evitare di lasciare in luoghi condivisi con altri gli indumenti indossati per l'attività fisica, ma riporli in zaini o borse personali e, una volta rientrato a casa, lavarli separatamente dagli altri indumenti. Gettare in appositi contenitori materiali usati. Inoltre sarà obbligatorio igienizzare gli attrezzi dopo l'uso. Tutte indicazioni che erano state fissate a febbraio dal Comitato tecnico scientifico e che ora saranno certamente ribadite.
LE DISTANZE
Quello che più preme agli esperti e che all'interno degli impianti sportivi in generale vengano mantenute le distanze interpersonali. Nelle palestre sarà probabilmente obbligatorio mantenere una distanza minima adatta all'intensità dell'esercizio e mai inferiore ai due metri. Nelle piscine invece ogni nuotatore dovrà avere a disposizione un'area di rispetto pari a dieci metri quadri. Non si potranno utilizzare le docce, facendo anche attenzione a non lasciare in spazi comuni gli indumenti portati durante l'allenamento che andranno subito riposti nelle proprie borse.
MONOUSO
Altre regole: bere da bicchieri monouso o dalla propria bottiglia, usare il proprio tappetino oppure igienizzare quello di uso comune. Mentre dovrebbero essere adottate norme specifiche per i dispenser che contengono i prodotti disinfettanti: il loro numero va deciso in relazione alla grandezza della palestra, sistemandoli all'ingresso di ogni area, dallo spogliatoio ai servizi, e in tutte le zone di passaggio. Nel documento di febbraio si è fatta una distinzione tra zone arancioni e zone gialle. Nelle prime, le palestre e le piscine possono svolgere le attività sportive di base individuali e dilettantistiche non di squadra o di contatto, oppure gli allenamenti individuali per le attività sportive di contatto e di squadra. Nelle seconde, invece, saranno possibili anche gli allenamenti per gli sport dilettantistici di squadra e di contatto.
L'ipotesi messa sul tavolo dalle Regioni, è quella di riaprire a maggio.
Cristiana Mangani
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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