In manovra le norme per evitare altre imposte e balzelli ai terremotati

Lunedì 30 Novembre 2020
IL FOCUS
ROMA «Il governo è pienamente al corrente della situazione ed è impegnato a trovare le opportune soluzioni». Dopo le indicazioni della vice ministra all'Economia Laura Castelli, anche il commissario straordinario alla ricostruzione delle aree colpite dal sisma, Giovanni Legnini, ha assicurato che Palazzo Chigi è pronto a rimediare intervenendo nelle prossime settimane per evitare che i terremotati paghino le tasse. «In Parlamento ha ricordato Legnini ci sono i tempi e gli strumenti necessari per farlo, con la manovra o con il decreto Milleproroghe di fine anno, spesso utilizzato per queste esigenze».
I DETTAGLI
Il commissario ha anche detto che «la proroga per il 2021 delle agevolazioni fiscali e tariffarie per gli immobili inagibili, nei territori colpiti dal sisma 2016, così come la moratoria sui mutui, visto anche il permanere dello stato di emergenza già prorogato per il prossimo anno, è assolutamente necessaria». Parole che suonano come un richiamo esplicito a muoversi in tempi brevi. Del resto proprio la Castelli ha fatto capire chiaramente che non verrà lasciato indietro nessuno e che l'intervento sarà immediato.
L'interlocuzione tra Legnini e governo, spiegano fonti vicine al commissario, è fitta. E, tra l'altro, un pacchetto di emendamenti è già stato consegnato nelle mani degli uomini del premier, Giuseppe Conte, e delle forze di maggioranza e opposizione in Parlamento. Ora si tratta di agire.
Di fatto, sul tavolo c'è l'opportunità di far continuare a vivere il decreto legge numero 189, approvato nel 2016, che dispone la sospensione dell'Imu «fino alla definitiva ricostruzione o agibilità dei fabbricati». Un beneficio che riguarda circa 80 mila case lesionate, se non addirittura distrutte. Non solo. Senza un intervento, come noto, le popolazioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria (133 i comuni interessati), dal 2021 dovranno dire addio all'esenzione dell'imposta per le insegne commerciali e della tassa di occupazione del suolo. Ma anche alla sospensione del pagamento del canone Rai. Fino al 31 dicembre anche c'è lo stop al pagamento dei mutui e dei finanziamenti delle attività economiche e produttive e dei mutui prima casa, inagibile o distrutta. E, in mancanza di un intervento del governo, tutti i residenti dei Comuni dei crateri dovranno ricominciare a pagare le fatture relative ai servizi energetici e idrici, assicurazioni e telefonia. Il che vuol dire, tra l'altro, dover corrispondere, altre risorse. Dal 1° gennaio ripartirebbe anche il pagamento delle imposte di registro e di bollo per le istanze, i contratti ed i documenti presentati alla Pa da parte delle persone fisiche residenti o domiciliate, e delle persone giuridiche che hanno sede legale nei comuni colpiti. Disco rosso, infine, per la riduzione dell'aliquota, dal 15 al 10%, della cedolare secca sugli affitti. La schiarita sul caso delle mancate proroghe, all'interno della legge di Bilancio, e delle agevolazioni fiscali in favore delle popolazioni colpite dai terremoti nel centro Italia, è insomma in vista. Ma adesso alle parole devono seguire atti concreti. Il tempo per correre ai ripari c'è ma bisogna agire in fretta.
Michele Di Branco
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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