IL GOVERNATORE
dal nostro inviato
PONTIDA Ha centrato due obiettivi in poco

Lunedì 16 Settembre 2019
IL GOVERNATORE dal nostro inviato PONTIDA Ha centrato due obiettivi in poco
IL GOVERNATORE
dal nostro inviato
PONTIDA Ha centrato due obiettivi in poco tempo: le Colline del Prosecco Patrimonio dell'Umanità e le Olimpiadi invernali 2026. E' una garanzia per la sua gente e per la Lega. Qui è di casa. Salutiamo il Doge della Serenissima Luca Zaia». E mentre lo speaker invita Zaia sul palco, il pratone esplode. In fondo c'è il lenzuolone con la scritta Luca patrimonio veneto, la folla grida Lu-ca Lu-ca. Il governatore del Veneto è l'ultimo a salire sul palco di Pontida dopo i colleghi della Sardegna Solinas e della Lombardia Fontana. Dopo di lui ci saranno solo le due donne candidate governatrici per l'Umbria e l'Emilia Romagna. In tenuta da pratone - jeans finto rotto, camicia bianca con le iniziali ricamate, sneaker da far invidia ai giovanotti amanti delle griffe - il governatore del Veneto è accompagnato da tutta la sua squadra di assessori e consiglieri regionali, da Stefano Valdegamberi a Nicola Finco, pronti a srotolare il mega striscione col Leone di San Marco.
LA ROTTURA
«Mi hanno chiesto se Salvini ha fatto bene a staccare la spina - dice Zaia - Io ho detto che ha fatto ancora poco, doveva staccare il quadro elettrico e arrivare fino al palo della luce per essere sicuri che il segnale fosse chiaro. Ve lo dico io da veneto». Poi ringrazia i volontari per il grande lavoro fatto a Pontida, ricordando che tutto alla fine sarà pulito, proprio come fanno i giapponesi. E ferma i fischi dei militanti quando dice: «Ringrazio i giornalisti per essere qui» e subito blocca le contestazioni: «No, ragazzi, qui l'accoglienza è sacra».
L'AUTONOMIA
Buona parte del suo intervento, Zaia lo dedica al capitolo dell'autonomia, le promesse con tanto di date disattese del premier Conte, gli stop dei grillini, fino all'affronto finale, quando Di Maio chiede l'istituzione di una commissione di accademici napoletani per valutare il dossier veneto: «Non ho nulla contro i professori napoletani, ma proporre una commissione di studio 15 mesi dopo che si era iniziato il lavoro è una presa per il culo».
L'EX MINISTRO
In jeans e canotta a quadri, giù dal palco c'è l'ex ministro agli Affari regionali e all'Autonomia, Erika Stefani, citata peraltro anche dal governatore della Lombardia Attilio Fontana per il lavoro svolto dal giugno 2018 a pochi mesi fa, quando tutto si è interrotto. «Lunedì scorso 9 settembre - ha detto Stefani - ho incontrato il mio successore Francesco Boccia, abbiamo fatto il passaggio di consegne. Gli ho spiegato qual è lo stato dell'arte. Boccia ha ascoltato, poi mi ha chiesto: Cosa mi consigli?. Io gli ho detto di ascoltare il popolo, di dare seguito all'esito referendario». Secondo il ministro Stefani è impossibile che il lavoro fin qui svolto venga cestinato o ignorato: «Il lavoro è fatto, è impossibile tornare indietro perché ci sono le proposte dei ministeri e sono proposte messe per iscritto». Ma sull'autonomia Salvini non poteva battere i pugni con i grillini quando eravate al governo assieme? «Battere i pugni? Più di così era impossibile. Staccare la spina era necessario».
Al.Va.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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