I CONTROLLI
VENEZIA I consiglieri regionali del Veneto sono tornati a sottoporsi

Mercoledì 10 Novembre 2021
I CONTROLLI
VENEZIA I consiglieri regionali del Veneto sono tornati a sottoporsi al tampone molecolare per poter partecipare alla seduta, convocata ieri pomeriggio, dell'assemblea legislativa. Ma, contrariamente a due settimane fa, a pagare i 15 euro per ciascun test non è stato più il presidente Roberto Ciambetti: prima dell'esame, i consiglieri hanno infatti firmato un modulo con cui autorizzano la trattenuta del costo del prelievo dalla propria busta paga. Le proteste però non sono mancate, anche perché l'obbligo di tampone - in aggiunta al Green pass dei vaccinati - a Palazzo Ferro Fini vale solo per i 51 eletti, non per i dipendenti. Tant'è, non tutti hanno partecipato ai lavori d'aula in presenza. Come già era successo il 26 ottobre a Giampiero Possamai, ieri altri due leghisti hanno seguito la seduta da casa, dove si trovano in quarantena: Giovanni Puppato perché entrato in contatto con un positivo (esattamente come era capitato a Possamai), Stefano Valdegamberi perché rientrato dalla Russia e quindi obbligato a osservare almeno dieci giorni di isolamento.
LO SCREENING
Lo scorso 15 ottobre l'assemblea legislativa si era adeguata all'introduzione dell'obbligo di Green pass in tutti i luoghi di lavoro e così erano stati cancellati gli screening obbligatori. Ma siccome l'aula consiliare è piccola e non è possibile garantire il distanziamento, temendo contagi e conseguenti blocchi dell'attività istituzionale il presidente Ciambetti (Lega) aveva reintrodotto il tampone a partire dalla seduta del 26 ottobre. Pagandolo, per tutti, di tasca propria. C'era stata al riguardo un'apposita deliberazione dell'ufficio di presidenza, ma è durata poco. Nel senso che da ieri ciascuno ha messo mano al portafoglio. «Io avevo chiesto già in conferenza dei capigruppo, quando ancora il costo dello screening era a carico della struttura, che ogni consigliere si pagasse il proprio tampone», dice Elena Ostanel (Il Veneto che vogliamo). Anche il capogruppo di Zaia Presidente nonché speaker della maggioranza leghista, Alberto Villanova, ha chiesto ai suoi di farsi il tampone a proprie spese per non pesare su Ciambetti, tanto più che gli onorevoli stipendi possono far fronte a una spesa di 15 euro. Villanova, inoltre, aveva chiesto di anticipare il controllo.
ESAMI PER IL K3
Per la riunione di maggioranza convocata lunedì - cioè 24 ore prima del consiglio regionale - al K3 a Treviso l'ordine impartito ai leghisti è stato infatti di presentarsi freschi di test antigenico rapido. Ordine che non tutti hanno gradito anche perché prima di andare al K3 dovevano andare in farmacia: «Così rischiamo di passare per no-vax quando invece siamo vaccinati». Per non dire dell'amabile conversazione tra il vicepresidente del consiglio regionale Nicola Finco («C'è già l'obbligo del Green pass, è del tutto inutile chiedere anche il tampone specie a chi è vaccinato») e il capogruppo Alberto Villanova («Sei tu in ufficio di presidenza, siete voi che avete deliberato la misura»). Ieri, poi ci si è messo anche il dem Jonatan Montanariello: «La decisione di Ciambetti di farci fare il tampone non ha senso perché qui a Palazzo lo fanno fare solo a noi consiglieri e non ai dipendenti, quindi potrei contagiarmi prendendo in mano la penna che mi danno per firmare i moduli o usando il motoscafo o sfogliando i documenti e le carte». Il gossip di Palazzo si arricchisce poi con le narrazioni su un numero indefinito di no-vax tra il personale, in ogni caso munito di Green pass.
DIRETTE WEB
Ieri, intanto, complice la presentazione della Mostra di illustrazione per l'infanzia di Sarmede, è stata (pre) inaugurata la nuova sala stampa del Ferro Fini. Pero ram in realtà, è una attrezzatissima sala per le dirette web, con tanto di pedana, stemma presidenziale, non un podio ma addirittura tre, più un sofisticato impianto per le riprese. Quasi meglio di Palazzo Chigi. Unica pecca sollevata: pochi posti a sedere e pochi posti per i relatori in caso di conferenze stampa affollate.
Alda Vanzan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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