Hotel di lusso sul Giau a quota 2mila metri «Impatto inaccettabile»

Mercoledì 21 Luglio 2021
Hotel di lusso sul Giau a quota 2mila metri «Impatto inaccettabile»
IL CASO
COLLE S. LUCIA (BL)Passo Giau: da una parte una società internazionale che vuole costruire un resort 5 stelle lusso; dall'altra le associazioni ambientaliste che dicono no a un potenziale ecomostro. Questa la situazione alla vigilia della conferenza dei servizi che riunirà allo stesso tavolo tutti i soggetti interessati al progetto che, secondo i propositi dei proponenti, punta alla valorizzazione del valico dolomitico a partire dall'abbattimento dei ruderi dell'ex albergo Enrosadira per dar nuova vita, in chiave turistica, alla tipica prateria dolomitica.
IL PROGETTO
Settanta camere, due ristoranti, una piscina interna e una esterna, un parcheggio, cento addetti, trecentosessantacinque giorni di apertura all'anno. Questi i numeri che descrivono sinteticamente il piano di recupero del passo Giau che prevederebbe la nascita di un hotel 5 stelle luxury. A monte, un investimento da 20 milioni di euro da parte di una società di respiro internazionale e 24.500 metri cubi di volume distribuiti fra tre edifici con due piani fuori terra e tutto il resto sotto. A fare da intermediario è lo studio Milan Ingegneria di Venezia che da due anni sta realizzando tutte le verifiche del caso per dar vita a un percorso che rispetti al massimo il delicato contesto ambientale e paesaggistico. «Si tratta di un progetto - aveva detto l'ingegner Milan alla presentazione - che riserva il massimo riguardo all'ambiente circostante nonché alla cultura locale. Rispetto al terreno ci alzeremo di due piani, circa 6 metri. Molto si svilupperà nel sottosuolo, come ad esempio il parcheggio o i locali di servizio. Stiamo pensando, tra le altre cose, all'interramento della linea elettrica. Inoltre, faremo ricorso a fonti energetiche naturali. Siamo in fase di fattibilità e va ricordato che la Soprintendenza, a tutela del paesaggio, avrà sempre e comunque l'ultima parola».
«Ciò che vorremmo - aveva ribattuto il sindaco di Colle Santa Lucia, Paolo Frena - è che questo progetto, che va a inserirsi in un ecosistema fragile e delicato, sia all'insegna di equilibrio, sostenibilità e armonia: non vogliamo speculazioni».
NO AMBIENTALISTA
«No a ecomostri che distruggerebbero un habitat unico, tra i più pregiati delle Dolomiti»: questo l'appello di Italia nostra, Mountain Wilderness, Wwf, Comitato Peraltrestrade Dolomiti e Gruppo Promotore Parco del Cadore contro l'ipotesi di hotel di lusso inviato a Soprintendenza, Fondazione Dolomiti Unesco, Comune di Colle Santa Lucia, Provincia di Belluno e Regione Veneto. «Stiamo parlando di un ambito protetto - sottolineano i rappresentanti dei sodalizi - su cui è stato chiesto un intervento edilizio di inaccettabile impatto paesaggistico e ambientale. Per capirci, una volumetria pari a tre edifici di sette piani l'uno. Chiediamo che il Ministero per i beni ambientali e culturali esprima parere negativo, senza possibili spiragli di fattibilità». «Va inoltre precisato - viene aggiunto - che il terreno è caratterizzato da una cotica erbosa di spessore variabile dai 5 ai 10 cm sotto la quale si trova la roccia dolomitica, quella che compone il sovrastante monte Averau. Non è quindi difficile immaginare quali possano essere le problematiche conseguenti all'approvvigionamento idrico e allo smaltimento dei reflui, quali disastri sarebbero causati dalle esplosioni con mina, necessarie per la frantumazione del banco roccioso dolomitico e quali conseguenze potrebbero ricadere su ambiente e paesaggio per la sola formazione e conduzione del cantiere. Chiediamo alle autorità competenti - concludono i sodalizi - di escludere qualsiasi intervento edilizio che possa deturpare il passo Giau. Da parte nostra, siamo intenzionati a tenere alta l'attenzione e ad avvalerci di tutti i mezzi legali a disposizione per impedire che si realizzi questo ulteriore scempio nel territorio dolomitico».
Raffaella Gabrieli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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