Coppie gay, svolta del Papa: «Omosessuali figli di Dio hanno diritto alla famiglia» `

Giovedì 22 Ottobre 2020
Coppie gay, svolta del Papa: «Omosessuali figli di Dio hanno diritto alla famiglia» `
IL CASO
CITTÀ DEL VATICANO Il 13 gennaio 1998, durante il pontificato di Papa Wojtyla, un uomo disperato, Alfredo Ormando, si diede fuoco in piazza San Pietro morendo in ospedale diversi giorni dopo per le gravi ustioni riportate. Denunciava l'atteggiamento discriminatorio e penalizzante della Chiesa cattolica nei confronti degli omosessuali.
BATTAGLIA
Ventidue anni dopo la Chiesa global di Francesco mostra un altro volto e segna un ulteriore passo in avanti a favore di una cultura inclusiva, capace di abbracciare i gay, appoggiandoli nella loro battaglia civile per legalizzare le famiglie composte da persone dello stesso sesso, considerando che in molti paesi essere omosessuali significa ancora rischiare il carcere.
Papa Francesco va avanti e non si ferma nonostante le opposizioni interne. Stavolta ha scelto di esprimersi attraverso un film sul suo pontificato, diretto da un regista americano, Evgeny Afineevsky presentato ieri alla Festa del cinema di Roma. Nella pellicola si vede il Papa intervenire dopo la voce di un ragazzo omosessuale che racconta con commozione il suo incontro con Bergoglio in Vaticano. Francesco dice testualmente: «Le persone omosessuali hanno diritto a stare in una famiglia, sono figli di Dio. Nessuno dovrebbe essere cacciato o reso infelice per questo. Quello che dobbiamo creare è una legge che contempli le unioni civili. In questo modo sono legalmente coperti. Io mio sono battuto per questo». Anche se l'apertura alle unioni gay non è, in realtà, del tutto nuova, costituisce sicuramente un tassello che si va ad aggiungere al cammino liberal intrapreso. Francesco pur ribadendo, in diverse occasioni, che il matrimonio è solo l'unione tra un uomo e una donna, si è sempre mostrato paterno verso il mondo gay. E in tema di diritti civili il pontefice ha mantenuto una posizione di apertura rispetto a tante conferenze episcopali piuttosto restie a concedere appoggi a questa battaglia civile.
SINODO
Un argomento spinoso che fu al centro di aspri dibattiti interni durante i due sinodi sulla famiglia. Basti pensare che il punto sull'accoglienza pastorale agli omosessuali ricevette solo 118 voti favorevoli e 62 no alla votazione finale. Ma il tema della questione gay era destinato ad andare avanti anche grazie a pensatori , come il gesuita americano James Martin che quattro anni fa, dopo la sparatoria in una discoteca gay a Orlando in cui furono uccise 49 persone, decise di scrivere il libro Building a Bridge, ossia costruire un ponte tra la comunità Lgbt e la Chiesa. Qualcosa si stava muovendo davvero nonostante le voci contrarie di vescovi e cardinali.
L'anno successivo una coppia omosessuale brasiliana con 27 anni di convivenza alle spalle decise di far battezzare i tre figli adottati. Toni e David scrissero a Papa Francesco per raccontargli la loro storia e ricevettero una risposta ufficiale. «Papa Francesco porge a voi le sue congratulazioni, invocando per la vostra famiglia l'abbondanza delle grazie divine». Un riconoscimento del genere in passato sarebbe stato impensabile. Il fatto è che le porte della Chiesa si sono spalancate agli omosessuali sette anni fa con la famosa frase pronunciata dal Papa: «Se una persona è gay e cerca il Signore chi sono io per giudicare? Questo è il momento della misericordia».
Franca Giansoldati
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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