Cig, la via dell'anticipo in banca per dare ossigeno alle imprese

Venerdì 27 Marzo 2020
GLI AMMORTIZZATORI
ROMA Sarà probabilmente il sistema bancario ad anticipare ai lavoratori l'assegno di cassa integrazione ordinario e in deroga. Abi, Inps, ministeri interessati, Regioni, stanno lavorando all'ipotesi per far sì che sia le imprese che i lavoratori non rimangano senza liquidità in questo momento così difficile per tutti. Il versamento dell'indennità, secondo lo schema al quale si sta lavorando, dovrebbe avvenire direttamente sul conto corrente del lavoratore senza spese aggiuntive. Il meccanismo, in realtà, è già in funzione da anni a livello territoriale, in seguito ad accordi ad hoc tra le regioni e gli istituti di credito.
Ora più che mai, d'altronde, occorre trovare modalità veloci. Le aziende alle prese con il lockdown sono preoccupate dalla mancanza di liquidità e chiedono di non anticipare gli assegni di cassa integrazione ai lavoratori. In un documento inviato alla Commissione Bilancio del Senato sul decreto Cura Italia, Confindustria lo dice esplicitamente: evitare che, in un momento di fortissima contrazione della liquidità, siano le imprese a dover far fronte alle anticipazioni per la corresponsione della cassa integrazione ai lavoratori. Nel documento di 24 pagine l'associazione degli industriali chiede anche di posticipare e rateizzare tutti i pagamenti fiscali e contributivi per le imprese piccole, medie e grandi; di potenziare tutti i sistemi di garanzia per sostenere la liquidità a breve e a lungo termine. Sul fronte opposto sono i sindacati a essere preoccupati che i tempi per l'erogazione degli ammortizzatori sociali (che già decurtano lo stipendio) siano troppo lunghi. E per questo motivo fanno pressing sul governo chiedendo un incontro urgente. Il governo, comunque, assicura di essere già al lavoro sulla questione. Ieri è stato lo stesso premier Giuseppe Conte a dirlo in un post su Fb. «Ho chiesto al Ministero del Lavoro e all'Inps di mettere in campo uno sforzo straordinario affinché i pagamenti siano attivati entro il 15 aprile e, se possibile, anche prima: voglio che siano dimezzati i tempi rispetto alla scadenza fissata» si legge. Conte ricorda che «da lunedì 30 marzo i datori di lavoro possono fare domanda e il bonifico arriverà direttamente sull'Iban del lavoratore. Per la Cassa integrazione ordinaria da ieri è già possibile, in tempi record, far pervenire le richieste. Le domande per i bonus e gli indennizzi saranno disponibili sul sito dell'Inps dal 31 marzo».
CAUTELA
Un po' più cauto sui tempi il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, che comunque assicura: «Dalla prossima settimana partirà la domanda online per bonus e cig in deroga ed entro al massimo 30 giorni noi pensiamo di pagare. Stiamo cercando di accorciare i tempi di distribuzione del denaro il più possibile. 30 giorni ma anche meno». Si potrà fare domanda con un pin semplificato ottenibile in pochi minuti. Le domande per la Cassa ordinaria sono già possibili. E per la cassa in deroga quasi tutte le Regioni hanno sottoscritto gli accordi necessari. Possono accedere alla cassa integrazione in deroga i datori di lavoro del settore privato, compresi quello agricolo, pesca e del terzo settore e compresi gli enti religiosi civilmente riconosciuti. Sono esclusi i datori di lavoro rientranti nel campo di applicazione della Cigo, del Fis o dei Fondi di solidarietà. E sono esclusi i datori lavoro domestico. L'ammortizzatore può essere richiesto per i lavoratori assunti prima del 23 febbraio 2020, sia a tempo determinato che indeterminato. La durata massima del sussidio attualmente è fissata in nove settimane. Ma è probabile che con il decreto di aprile il governo allunghi il periodo e metta sul piatto più risorse. Molto dipenderà anche da un'eventuale proroga del lockdown dopo il 3 aprile. La Cigd interessa 2,6 milioni di lavoratori, un milione dei quali sparsi tra Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto. Alla Lombardia andranno 198 milioni, ovvero il 15,3% delle risorse a disposizione. Seguono Lazio (con 144 milioni) e Emilia-Romagna (110 milioni). Sopra quota cento milioni anche Sicilia, Puglia e Campania. I numeri sono contenuti in un decreto interministeriale dei ministeri del Lavoro e dell'Economia. Nel complesso il governo ha stanziato per questa misura 3,2 miliardi da assegnare in più tranche.
Giusy Franzese
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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