Carroarmato fa strage di galline la mira era sbagliata di 40 gradi

Sabato 20 Marzo 2021
Carroarmato fa strage di galline la mira era sbagliata di 40 gradi
IL CASO
PORDENONE Un errore umano o tecnico? L'equipaggio dell'autoblindo Centauro da cui è partita la cannonata che mercoledì sera, durante una esercitazione militare, ha colpito un allevamento di galline ovaiole a Vivaro, uccidendone un centinaio e provocando gravi danni alla struttura, ha sbagliato il tiro di 40 gradi in una traiettoria di 1.300 metri. Sono i primi elementi emersi dall'inchiesta aperta dalla Procura di Pordenone. Il sostituto procuratore Marco Faion ha aperto un fascicolo ipotizzando il getto pericoloso di cose atte ad offendere. Al momento non ci sono indagati. Che cosa sia effettivamente successo e a chi attribuire eventuali responsabilità non è ancora chiaro. E non è escluso che il magistrato si affidi a una perizia.
LA BRIGATA
L'esercitazione della Brigata Pozzuolo del Friuli ha impegnato quattro autoblindo Centauro, dotati di un cannone 105/52, appartenenti alla Genova Cavalleria di stanza a Palmanova e ai Lagunari di Venezia. Gli equipaggi, formati da quattro militari, avevano fatto le prove al mattino nel poligono di tiro del Cellina, a sud dell'abitato di Vivaro. Sono poi tornati nel poligono di sera. Il bersaglio da colpire era sempre lo stesso, ma il cannone è stato puntato da tutt'altra parte. Come mai? Hanno sbagliato posizione? Hanno registrato male le coordinate del mattino? Oppure si è verificato un errore tecnico di strumentazione? «Dovevano ripetere l'esercitazione in notturna - conferma il procuratore Raffaele Tito - I colpi da sparare erano due: soltanto uno è sbagliato. Adesso stiamo cercando di capire perchè».
La Procura ha già le idee chiare su quale sia il blindato che ha sparato contro l'allevamento di galline di via di Viera (due sono i mezzi sotto sequestro). Gli accertamenti si intersecano con l'indagine interna avviata alla Brigata Pozzuolo del Friuli e affidata a ufficiali inquirenti della Forza Armata.
LO SFOTTÒ SUI SOCIAL
«È un'indagine avviata per conoscere la dinamica dei fatti, c'è massima collaborazione e trasparenza da parte nostra con la Procura», afferma il maggiore Biagio Liotti, portavoce della Brigata. In ambito militare il dispiacere è immenso per quello che è successo, ma anche per l'ilarità che l'episodio ha suscitato sui social, dove spopolano foto di galline con elmetto e meme di ogni tipo. Tra i militari vi è infatti la consapevolezza che si è sfiorata una tragedia. Il proietto da esercitazione è stato lanciato verso le 20.30. Ha traforato tre capannoni e sei pareti danneggiando anche strutture in acciaio. Gli abitanti di Vivaro sono su tutte le furie e la reazione del sindaco Mauro Candido è stata durissima: «Se non fosse stato per i capannoni che hanno attutito il colpo, probabilmente il proietto sarebbe arrivato alle case». Ricorda che «nell'alloggio del custode dell'azienda abitano ben sei persone, di cui due minorenni. Grazie a Dio non ci sono stati danni a persone. La popolazione è esasperata dalla presenza di attività militari invasive».
C.A.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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