Brugnaro all'attacco: «Colpa di Toninelli» La replica: «Straparli»

Martedì 9 Luglio 2019
Brugnaro all'attacco: «Colpa di Toninelli» La replica: «Straparli»
LA POLITICA
VENEZIA «Ora basta, non è più possibile aspettare. Toninelli venga a Venezia a riferire. La responsabilità è tutta di chi non ha deciso in questi mesi». Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro suona la sveglia al ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, che finora si è opposto fermamente a far passare le grandi navi da crociera per Marghera in modo da evitare piazza San Marco e il canale della Giudecca. Il ministro replica dicendo mai e poi mai Marghera, definendola un'opzione scellerata e dicendo ancora una volta che una soluzione seria per tenere le grandi navi fuori da Venezia è vicina.
Insomma è una specie di dialogo tra sordi, con il ministro grillino che non intende arretrare su una soluzione fuori dalla laguna e un sindaco che chiede ad alta voce che le navi non passino più per San Marco da subito etichettando come assurde e non percorribili le tre opzioni a suo tempo annunciate dal ministro. Chi ci rimette è però la città, che domenica ha rischiato grosso ancora una volta, con la Costa Deliziosa, gigante da 294 metri che rischiava di finire contro la banchina di riva Sette Martiri dove erano ormeggiati tre yacht.
L'ACCUSA
«Il tempo dell'attesa è finito - rincara la dose Brugnaro - siamo molto arrabbiati. Il Ministro Toninelli venga al più presto a riferire alle istituzioni cittadine gli esiti dell'ennesima ispezione che ha ordinato. Spero sia l'occasione nella quale, finalmente, dopo un anno di attesa, il Ministro si sieda al tavolo con Comune e Regione per ragionare di grandi navi, con umiltà e senza preconcetti ideologici e politici. Caro Ministro, quanto ancora dobbiamo aspettare? Quanto ancora sarà sordo alle richieste della comunità internazionale e delle istituzioni cittadine - continua - solo per ascoltare i comitati del no a tutto e i soliti noti che strumentalizzano da anni la questione impedendo qualsiasi soluzione? Quanti studi costi-benefici e indagini vorrà fare prima di arrivare ad una soluzione? Perché sta ancora tergiversando? Ci sono una città intera e migliaia di lavoratori che meritano rispetto istituzionale e una risposta immediata».
LA REAZIONE
Piccata la replica di Toninelli, sempre su Twitter che sembra essere diventato il canale preferito per le esternazioni istituzionali. «Brugnaro - scrive il ministro - come al solito straparla. Dopo anni di inerzia anche da parte di quelli della sua area politica, siamo vicini a una soluzione seria per mettere fuori le grandinavi da Venezia. Marghera è opzione scellerata per sicurezza e ambiente, convinceremo di ciò anche Unesco».
SOLUZIONI A BREVE
Il riferimento all'Unesco è alla benedizione ricevuta da questa all'idea appoggiata da Comune e Regione di utilizzare l'esistente canale Vittorio Emanuele III che collega l'attuale stazione marittima con porto Marghera. Ovviamente sarebbe da scavare perché negli anni si è interrato e serviva navi di dimensioni diverse dalle attuali. A meno che il ministro non tiri fuori un asso dalla manica, agli atti questa sembra essere l'unica soluzione percorribile a breve, pur con i problemi di interferenza con il traffico commerciale che riguarda anche sostanze pericolose.
«La soluzione immediata c'è - chiosa Brugnaro - appoggiata anche dalla Regione e si chiama percorso dalla bocca di porto di Malamocco, attraverso il canale dei Petroli, con destinazione Marittima via canale Vittorio Emanuele per le navi più piccole e destinazione Marghera, canale nord lato nord, per quelle più grandi. Il Vittorio Emanuele si può adeguare in circa un anno, con capitali privati, in attesa di progetti alternativi che necessitano di tempi più lunghi, di almeno 5/10 anni. Soluzione sulla quale anche l'Unesco ha espresso apprezzamento».
A dire il vero, al ministro è stata sottoposta un'altra ipotesi a breve, che però finora è stata ignorata dall'Autorità portuale dell'Alto Adriatico e dal Comune.
Si tratta dell'esistente terminal traghetti di Fusina, affacciato sul canale dei Petroli prima di Marghera, già attrezzato per i passeggeri. Secondo la proposta presentata al ministro dal direttore di Albatravel Andrea Gersich e dal Gruppo Misto in Consiglio comunale di Venezia, nel secondo bacino attualmente in fase avanzata di costruzione, con poche modifiche si potrebbero ospitare almeno due grandi navi per volta e fino a quattro utilizzando le due banchine già esistenti e spostando momentaneamente i traghetti a Chioggia.
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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