Belluno, allerta neve: paese minacciato dalle valanghe

Domenica 17 Novembre 2019
LA SITUAZIONE
Cento centimetri d'acqua in dodici ore, questo si attende la provincia di Belluno che si prepara a una lunghissima giornata. Tanto da costringere il presidente della Provincia, Roberto Padrin, a suggerire di «evitare gli spostamenti non strettamente necessari». Preoccupazione per la situazione di Livinallongo del Col di Lana. Trecento residenti vivono in siti valanghivi, quelli su cui incombono gli alberi sradicati da Vaia nel 2018. Nel caso in cui le nevicate superassero determinate quote scatterà l'evacuazione. Ma nelle ultime ore procedere con le misurazioni per verificare questi parametri non è possibile: «Vengono misurate con il binocolo ma la visibilità non lo permette» ha spiegato il sindaco Grones. Nel frattempo le previsioni si tingono di arancione e di rosso sulla rete idrogeologica e idraulica nel tratto alto del Piave. Se i modelli elaborati saranno rispettati la finestra di bel tempo di ieri pomeriggio, con qualche raggio di sole, sarà solo un ricordo. In queste ore però non è possibile limitarsi a guardare le previsioni: bisogna anche contare i danni. La buona notizia è che sono state raggiunte tutte le frazioni isolate: Misurina di Auronzo, Caracoi di Rocca Pietore e Carfon di Canale d'Agordo. Per tutto il sabato le ruspe hanno invece lavorato a Gosaldo. Una nuova frana si è aperta intanto a Plois di Pieve D'Alpago, danni vengono segnalati anche in Cadore, in Agordino e in Comelico dove i vigili del fuoco hanno lavorato per la rimozione di quaranta alberi che ostruivano la via verso Valgrande. Se l'è invece cavata con una prognosi di dieci giorni l'operaio macedone che venerdì sera è stato travolto dal tetto di un'abitazione privata quando si trovava al volante della sua utilitaria lungo la strada panoramica a Feltre. Un secondo incidente si è verificato negli stessi minuti, lungo la stessa via. Un 53enne ha centrato un palo nel tentativo di evitare un cornicione precipitato in strada. Per lui tanta paura ma non si è reso necessario il ricovero in ospedale. In provincia da ieri pomeriggio sono attivi 30 Centri Operativi comunali.
PREVISIONI
L'ondata di maltempo portata da una perturbazione atlantica continuerà anche oggi, come ieri, a flagellare gran parte dell'Italia. È allerta per rischio idrogeologico in ben 11 regioni con Alto Adige, Veneto ed Emilia-Romagna in prima fila. Oggi temporali, nevicate e mareggiate continueranno nel Nordest, nella mattinata gli effetti della perturbazione si faranno sentire anche al Sud. Allerta rossa sul bacino dell'Alto Piave in Veneto, sul bacino del Livenza in Friuli e sulla pianura emiliana orientale e costa ferrarese. Allerta arancione invece sulle restanti zone del Friuli Venezia-Giulia, sulla Provincia autonoma di Bolzano, su alcuni settori del Veneto.
Ieri, segnalati problemi soprattutto in Alto Adige, dove 11mila famiglie sono senza corrente elettrica, 48 le strade chiuse (riaperta alle 11 - dopo la chiusura di venerdì sera - la linea ferroviaria del Brennero). Danni soprattutto nella zona di Brunico e della val Pusteria. La caduta di alberi carichi di neve ha causato grossi problemi alla viabilità. Tim rileva «situazioni di criticità» alla rete fissa e mobile dovute alla mancanza di alimentazione, in particolare in Val Pusteria, Valle Aurina e Val Badia. Sulle montagne sopra i 2.000 metri sono caduti tra 120 e 150 cm di neve. Il pericolo valanghe in ampie zone della provincia è elevato (grado 4 di 5).
In Veneto non è solo Venezia a soffrire. «C'è anche il litorale veneziano, il Polesine, il Trevigiano - segnala il governatore Luca Zaia - Chioggia, Caorle e Jesolo». Tutti i fiumi e i corsi d'acqua - Piave, Livenza, Tagliamento, Brenta e Bacchiglione - sono monitorati. In Friuli Venezia-Giulia un nuovo picco di marea ha causato disagi al Villaggio dei pescatori, a Trieste e a Grado. Nel pordenonese allerta soprattutto per le intense precipitazioni.
R.I.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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