Autonomia, nella notte vertice di maggioranza Boccia: «Uniti o niente»

Martedì 17 Dicembre 2019
LA TRATTATIVA
VENEZIA Sull'autonomia differenziata le Regioni pressano e il Colle vigila. «Ma da una parte Italia Viva e dall'altra il Movimento 5 Stelle devono decidere se ci stanno oppure no», fanno sapere dal Partito Democratico. E così ieri la riforma è stata al centro del vertice di maggioranza andato avanti a Palazzo Chigi fino a notte, dopo la seduta serale del Consiglio dei ministri.
IL NODO
I governatori, a cominciare dal veneto Luca Zaia che in mattinata ha pure incontrato il premier Giuseppe Conte (ma a quanto pare gli ha parlato solo della legge olimpica, di cui sta studiando il testo), attendono ancora di vedere le proposte di modifica richieste proprio dalle due forze di maggioranza e pure dagli alleati di Liberi e Uguali. Ma secondo quanto trapelato, il nodo è preliminare: decidere quando portare il tema in Consiglio dei ministri. Il dem Francesco Boccia (Affari Regionali) ha così discusso fino a tardi con il sottosegretario pentastellato alla presidenza Riccardo Fraccaro, nonché con i colleghi Dario Franceschini per il Pd, Luigi Di Maio per il M5s ed Ettore Rosato per Iv. «Ho chiesto alle Regioni ha dichiarato Boccia di aiutarmi a ricostruire un clima di fiducia istituzionale, altrimenti non si fanno passi in avanti. Non farò mai una riforma a colpi di maggioranza o forzando la mano: o le Regioni sono unite, o non si va da nessuna parte. Nella nota di aggiornamento al Def che il Governo ha presentato a settembre, c'è scritto che ci sarebbe stato un disegno di legge collegato alla manovra e tra i primi collegati che abbiamo il dovere di presentare in Parlamento c'è il disegno di legge quadro». (a.pe.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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