Samuel Peron a Verissimo: «Sono stato vittima di bullismo, il ballo non era uno sport da maschi. La mia famiglia mi ha dato la forza per andare avanti»

Il racconto del ballerino, ospite oggi a Verissimo prima della partenza per l'Isola dei famosi

Sabato 6 Aprile 2024
Samuel Peron: «Sono stato vittima di bullismo per la mia scelta di ballare. Sono riuscito ad andare avanti solo grazie alla mia famiglia»

Da passione dei suoi genitori ad amore della sua vita, la danza è sempre stata parte di Samuel Peron. Ospite di Silvia Toffanin prima di partire per l'Isola dei famosi, il ballerino e mastro di "Ballando con le stelle" ha parlato della sua infanzia e della sua famiglia, raccontando aneddoti e commovendosi per la scomparsa della madre. 

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L'intervista

Ha iniziato parlando della sua infanzia Samuel Peron.

Ospite di Verissimo, il ballerino si è raccontato in una lunga intervista, ricordando la sua vita da bambino, il rapporto con i genitori e con la sua nuova famiglia. «Ho avuto un'infanzia bellissima. L'ho vissuta intensamente, a contatto con la natura e gli animali. Mi sono sentito libero, avevo il mio asinello, i miei agnellini, guidavo il trattore e correvo per i campi. Ora spero di poterla fare vivere anche ai miei figli», ha raccontato Samuel Peron a Silvia Toffanin. Sulla sua nuova vita da papà, il ballerino ha poi detto di avere acquisito una maggiore sensibilità. 

Spazio poi alla morte della madre, scomparsa due anni fa: «Due anni sono pochi. Ho cercato di metabolizzare in una certa maniera, eravamo molto legati io e lei. Fa parte della vita, bisogna andare avanti. Quando ero piccolo i miei mi sono stati molto vicini. Ai miei tempi il ballo era visto una disciplina per le ragazze, per questo sono stato deriso e preso in giro. Ho avuto però un grande supporto da parte della famiglia. Ho provato anche a fare altri sport, ma sono sempre tornato al ballo, la mia comfort zone».

Infine il racconto della storia d'amore con la sua compagna, Tania: «Ero a scuola di recitazione, l'ho vista per la prima volta e ho detto "tu sei mia, sarà con te che farò una famiglia". Emana un'energia incredibile. Ha una luce indescrivibile, mi ha proprio catturato. Tra noi non è stato immediato. Il primo caffè me lo ha fatto sudare per sei mesi. Lei era restia, ma ora siamo insieme da 13 anni. Siamo andati a convivere subito. Ora vogliamo un altro bambino. Siamo molto diversi io e lei, però entrambi abbiamo molta speranza. Siamo proiettati ad esaudire i nostri desideri. Ci sproniamo e ci sosteniamo a vicenda».

Ultimo aggiornamento: 17:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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