VICENZA - Si è aperto questa mattina alla Corte d'Assise del Tribunale di Vicenza il maxi processo sull'inquinamento Pfas che interessa tre province venete: Vicenza, Verona e Padova. Quindici gli imputati che devono rispondere a vario titolo di avvelenamento delle acque, disastro doloso oltre che di inquinamento ambientale e per fallimento e bancarotta di Miteni spa di Trissino (Vicenza), accuse mosse dai pubblici ministeri Hans Roderich Blattner e Barbara De Munari.
Le parti civili costituite durante l'udienza preliminare erano 229, oggi se ne sono aggiunte diverse, 89 in tutto, che fanno salire il numero complessivo a 318. Costituite nel corso della prima udienza di oggi anche tre Ulss: la 8 Berica, la 9 Scaligera e la 6 Euganea con l'avvocato Fabio Pinelli che difende anche Regione e Comune di Trissino. Il processo si è tenuto in due aule video collegate per far rispettare le distanze tra avvocati e pubblico per esigenze legate all'emergenza sanitaria. Fuori dal palazzo di giustizia si sono riunite con striscioni e volantini alcune associazioni come le «Mamme No Pfas - genitori attivi zone contaminate», gruppo interterritoriale ma radicato soprattutto nella Bassa Padovana tra Montagnana ed Este, che sono tornate a chiedere giustizia.
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