Inquinamento da Pfas, il Gup ammette le 230 parti civili, ci sono anche 41 ex dipendenti Miteni

Lunedì 20 Gennaio 2020
Inquinamento Pfas, il Gup ammette le 230 parti civili, ci sono anche 41 ex dipendenti Miteni

Inquinamento da Pfas, le ultime notizie sul caso Miteni a Vicenza. Il Gup Roberto Venditti ha ammesso oggi - tranne due enti strumentali che si erano costituiti in ritardo - le circa 230 parti civili nell'udienza preliminare del procedimento contro 13 ex e attuali vertici dell'ex Miteni di Trissino (Vicenza), in relazione all'inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) delle falde di un'area tra le province di Vicenza, Padova e Verona. L'ipotesi di reato avanzata dalla Procura berica è di disastro ambientale innominato e avvelenamento di acque e sostanze alimentari.

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Dopo i depositi, il giudice ha rinviato l'udienza. Tra le richieste di parte civile figurano 41 ex dipendenti della Miteni, la Regione Veneto, la Provincia di Vicenza, 95 appartenenti al coordinamento "mamme no Pfas" e anche il fallimento della ditta vicentina. Quest'ultimo è stato individuato dal giudice anche come responsabile civile, e dal processo potrebbe essere chiamato al risarcimento dei danni, assieme alla Mitsubishi e all'International Chemical Investors S.E., attuale proprietaria di tutte le quote della holding che controlla la società. Nell'udienza preliminare il Gup deciderà sul rinvio a giudizio, per cui il processo si potrebbe svolgere davanti alla Corte di Assise.

I 13 manager sono imputati di reati che vanno da disastro innominato ad avvelenamento delle acque. Tra le parti civili che si sono presentate, sono state escluse soltanto alcune associazioni: si tratta di "Earth", "Gruppo di Intervento Giuridico Onlus" e "La Terra dei Pfas". Per le prime due mancano documenti che testimonino attività concrete a tutela dei fini statutari antecedenti il verificarsi dei fatti; il terzo ente sarebbe invece stato costituito in epoca largamente successiva ai fatti. La decisione è stata commentata positivamente dai cittadini dei comitati "Mamme No Pfas" e dai patroni di parte civile, che tutelano i ministeri di Salute e Ambiente, oltre a quelli di Regione Veneto, Province e di molti comuni vicentini.

ANCHE LA REGIONE PARTE CIVILE.

IL GOVERNATORE ZAIA: «BELLISSIMO RISULTATO»
«Nel processo contro i vertici Miteni per il disastro ambientale conseguente alla contaminazione da Pfas entrano come responsabili civili obbligati al risarcimento dei danni due importanti multinazionali. È un bellissimo risultato, che premia mesi di lavoro preparatorio insieme ai legali e alle parti coinvolte in questa terribile vicenda di inquinamento, la più grave accaduta in Italia insieme a Seveso». Lo afferma il Presidente del Veneto, Luca Zaia, commentando l'accoglimento da parte del Gup di Vicenza di una specifica istanza formulata dall'avvocato Fabio Pinelli, che tutela gli interessi della Regione costituitasi parte civile, disponendo la citazione davanti all'Autorità giudiziaria vicentina della giapponese Mitsubishi Corporation Inc. e della lussemburghese International Chemical Investors S.E., oltre al fallimento Miteni.

«Viene per ora premiata - prosegue Zaia - la forte volontà e determinazione della Regione in questa partita, cui abbiamo sempre imposto quelle che potrei definire un generale 'limite zerò nelle acque potabili, con tutti ricorsi che ne sono conseguiti, proprio perché abbiamo voluto essere intransigenti. Ma ora la gente beve acqua pulita ed è protetta anche da nuovi eventuali inquinanti; tolleranza zero, perché fin dal 2013 abbiamo voluto andare fino in fondo con la magistratura per far pagare a chi ha avvelenato il giusto risarcimento alle popolazioni; zero Pfas nel sangue - conclude - col più grosso screening sanitario mai effettuato nel nostro Paese».

Ultimo aggiornamento: 16:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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