Vinitaly, salta anche l'edizione 2021: appuntamento al 2022

Mercoledì 17 Marzo 2021
Vinitaly, salta anche l'edizione 2021: appuntamento al 2022

VERONA - Vinitaly, dopo quella del 2020 salta anche l'edizione del 2021.

La più grande manifestazione del vino e dei distillati italiana, che doveva svolgersi a fine giugno a Verona, si terrà dal 10 al 13 aprile 2022. Confermata la rassegna OperaWine. E a ottobre ci sarà un evento straordinario. Un brutto colpo anche per la fiera di Verona, impegnata in un aumento di capitale dopo il pesante stop 2020, e per un settore da 6,2 miliardi d'export che ora chiede aiuti concreti. «Le permanenti incertezze sullo scenario nazionale ed estero e il protrarsi dei divieti - afferma il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese - ci hanno indotto a riprogrammare definitivamente la rassegna nel 2022. Si tratta di una scelta di responsabilità, ancorché dolorosa. Vinitaly continua a lavorare congiuntamente con tutti i protagonisti anche istituzionali del settore per continuare a supportare la competitività del vino made in Italy sia sul mercato interno che sui Paesi già proiettati alla ripresa, Usa, Cina e Russia in primis. «In quest'ottica - aggiunge il ceo di Veronafiere, Giovanni Mantovani - confermiamo OperaWine dal 19 e 20 giugno a Verona. L'evento, tutto declinato alla ripartenza del settore, grazie alla partecipazione di stampa e operatori nazionali e internazionali, farà anche da collettore e traino a tutte le aziende del vino che vorranno partecipare a un calendario b2b che Veronafiere sta già approntando». OperaWine sarà preceduta, sempre a giugno, da altre manifestazioni di settore. In ottobre ci sarà Vinitaly-edizione speciale. «Si tratta - osserva Mantovani - di una manifestazione rigorosamente b2b che segnerà la ripresa delle relazioni commerciali nazionali e internazionali in presenza a Verona dal 16 al 18 ottobre».

ATTO DOVUTO «Lo spostamento del Vinitaly è un atto dovuto per consentire la partecipazione anche degli operatori stranieri e sostenere il successo del prodotto agroalimentare made in Italy più esportato nel mondo dove, nonostante la pandemia, il vino ha fatturato 6,3 miliardi di euro nel 2020» ricorda il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini. «È un grande dispiacere l'annuncio del rinvio, ma la realtà della pandemia non lascia spazio ad ipotesi alternative: abbiamo difficoltà a programmare viaggi e contatti, avremmo difficoltà nell'accogliere gli ospiti negli stand sostiene Sandro Boscaini, presidente di Federvini ma il secondo rinvio amplia il vuoto che Vinitaly lascia. Abbiamo necessità di contatti internazionali, di presentare i nostri prodotti e restare in contatto con il grandissimo numero di operatori nazionali ed internazionali che affluivano a Verona. Ora Ice Agenzia aiuti le nostre imprese sull'estero con proposte concrete». In attesa della ripresa degli eventi fisici in Italia, Vinitaly prosegue in presenza sui mercati internazionali a Mosca e a San Pietroburgo, per poi andare in Cina.

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