Assalto ai vaporetti e lunghe code senza distanziamento: alta tensione alle fermate

Venerdì 7 Maggio 2021 di Tomaso Borzomì
Assalto ai vaporetti e lunghe code agli imbarcaderi a Venezia
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VENEZIA - Le insistenti tensioni che si registrano da giorni sul trasporto pubblico locale continuano a originare preoccupazione in città.

L'esasperazione di mercoledì scorso, quando a Murano si è arrivati a chiedere l'intervento dei carabinieri, è la dimostrazione che le divergenze devono esser sanate quanto prima. Un esempio è quanto riportato dalle chat interne ai dipendenti, uno su tutti un comando, che sarebbe arrivato dalla centrale operativa, di sforare il 50% di capienza Covid nella giornata di mercoledì.

IL CASO

L'episodio sarebbe accaduto in seguito a una furente lite tra passeggeri e dipendenti, che a Murano sarebbe andata oltre le righe. La contingente emergenza avrebbe portato qualcuno a incentivare il preposto al comando a sforare il limite pur di calmare gli animi. Infatti, tra gli epiteti sarebbe stato urlato anche un Ti spariamo rivolto a una marinaia. L'episodio-choc, riportato nelle stesse chat dei dipendenti, ha fatto sì che al ritorno alle Fondamente Nove l'equipaggio abbia chiesto la sostituzione. Un crollo di nervi che ha fatto sì che la donna si sia sentita esplodere al punto da arrivare alle lacrime: insostenibile il peso di questa situazione anche per chi lavora. Proprio sul mancato rispetto dei dipendenti sono intervenuti i sindacati: «In riferimento ai disservizi giornalieri del servizio navigazione smentiamo sia in atto uno sciopero bianco, i disservizi sono originati dall'intervento voluto dall'amministrazione relativamente alla turnistica e servizi in atto. A loro va attribuita tutta la responsabilità».
Ma non è tutto. Actv nega che il comando di sforare il 50% di capienza sia mai stato dato dalla centrale operativa: «La direzione aziendale, né in modo strutturale, né in modo contingente, ha mai dato indicazioni di questo genere. Qualora fosse accaduto, chi l'ha fatto, l'ha sicuramente affermato a titolo personale. La direzione non ha mai autorizzato lo sforamento del 50%». L'azienda, inoltre, afferma di non aver ricevuto comunicazioni in tal senso nemmeno dai carabinieri. I sindacati, impegnati nelle trattative per risolvere la vertenza, non prendono posizione, lasciando però intendere che qualcosa sia accaduto. In relazione ai fatti del 5 maggio scorso, relativi ai servizi per le isole affermano: «Si ricorda che il personale di bordo che opera frontline si attiene alle disposizioni impartite dalla struttura navigazione, specialmente nei casi in cui i mezzi fanno fine corsa a Murano Colonna, che le responsabilità dell'andamento del servizio non risiedono nell'equipaggio di bordo, ma in chi lo gestisce».

NUOVO SCIOPERO

Un modo per far capire, senza esporsi eccessivamente. Nel frattempo il 12 maggio prossimo lo sciopero indetto da Usb-Lp rimane a calendario. Dalle 10 alle 13 si terrà un presidio in campo Manin per richiedere, a livello nazionale, il rinnovo del contratto, mentre a livello locale, il ritiro della disdetta unilaterale della contrattazione di secondo livello. L'intervento del sindaco, che ha bloccato temporaneamente il provvedimento (dal 1. luglio al 1. ottobre), è vissuto come uno spiraglio: «Dal contratto nazionale dipende molto del nostro futuro - esordisce il sindacalista Alberto Cancian - Di riflesso, questo si ripercuote sulla nostra vertenza, siamo in una fase in cui chiederemo il mandato ai lavoratori per sederci al tavolo delle trattative, per me, ad oggi, ci sono i presupposti per farlo». Il rappresentante dell'Usb prosegue: «Continueremo a chiedere il ritiro della disdetta del secondo livello, però per ora è importante avere uno spiraglio, perché i dipendenti stanno lavorando in un clima molto teso e difficile».
 

Ultimo aggiornamento: 11:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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