Corsa ai tamponi per avere il Green pass: novemila test al giorno

Lunedì 18 Ottobre 2021 di Alvise Sperandio
La coda ieri per i tamponi davanti a una farmacia di Mestre
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VENEZIA - A conti fatti il risultato è in sostanza questo: quasi raddoppiati.

La corsa al tampone antigenico rapido ripetuto, da parte dei non vaccinati che hanno bisogno del Green pass per lavorare, adesso si riflette tutta sui numeri: 9mila quelli effettuati venerdì e altrettanti l’altro ieri e anche ieri nell’ambito dell’Ulss 3 Serenissima, contro i 5mila o poco più che venivano conteggiati in precedenza. Una cifra altissima, che rivela il grande lavoro in atto, come conferma il direttore generale Edgardo Contato: «Siamo di fronte a una mole di test impressionante, che ha visto i nostri operatori e le nostre sedi raddoppiare il servizio alla popolazione, per poter rispondere a tutti. Si certifica, ancora una volta, la grande capacità di adattamento espressa nella nostra Azienda sanitaria e da tutto il sistema sanitario regionale, capaci di azioni e interventi sempre differenti per contrastare il Covid e per sostenere la ripresa del vivere civile, di volta in volta, con gli strumenti e le strategie più efficaci».


POSTI ESAURITI
Difficilissimo, in queste ore, trovare un posto sulla piattaforma elettronica di prenotazione accessibile dal portale dell’Ulss, con le prime date utili indicate solo per i prossimi giorni. Il tutto esaurito che si registra in molti centri vaccinali o “drive through” – dove si accede restando seduti in auto – attivi su tutto il territorio, viene da alcuni interpretato come un disincentivo al tampone e un’ulteriore spinta alla vaccinazione. Vaccinazione che la stessa Ulss, non più tardi di ieri, ha definito come “la via maestra, un gesto di responsabilità anche sociale e civica: il tampone ripetuto per rinnovare il proprio Green pass è un servizio oneroso che non può essere sostenuto a lungo e comporta un costo ingente che le aziende sanitarie non possono sostenere e moltiplicare con leggerezza”.

RAGIONI SANITARIE

Anche perché a fianco di quanti vanno a farlo al fine di essere in regola col Green pass c’è tutta la partita dei test eseguiti per motivi sanitari: dalla sorveglianza ordinaria di quanti lavorano per la cura delle persone, per i quali sono previste adesso fasce orarie riservate, ai pazienti sintomatici che hanno l’impegnativa del medico per tagliare la testa al toro sul dubbio di contagio, fino a chi per motivi di salute la profilassi non può proprio farla e, dunque, non ha alternative a fare e rifare lo screening. L’azienda sanitaria, però, fa sapere che nonostante debba affrontare questa “cascata” di richieste continue, il tampone viene garantito a tutti, «con l’apertura di nuovi appuntamenti man mano che i disponibili vanno a saturazione», è stato spiegato.


FARMACIE IN PRIMA LINEA
Oltre che sulle postazioni Ulss, la pressione per i test a pagamento si sta facendo sentire fortemente anche sulle farmacie e sui centri medici privati per i quali, se non altro, le casse sorridono. In parallelo, intanto, procede la campagna vaccinale con il ciclo ordinario, le prime dosi per i ritardatari e i richiami programmati, e adesso anche le terze dosi riservate a quattro categorie di persone: i pazienti fragili, che vengono chiamati direttamente dall’Ulss o dal reparto ospedaliero che li hanno in cura; i residenti nelle case di riposo; gli anziani con più di 80 anni e il personale sanitario, che può godere anche di alcuni percorsi specifici. Se per i tamponi non è più ammesso, essendo sempre richiesta la prenotazione, propria o del medico, la modalità dell’accesso libero per i vaccini vale tuttora.


VACCINAZIONI
«Negli ultimi giorni c’è stato un aumento nell’ordine di qualche centinaio di richieste», sottolineano dall’Ulss, anche questo frutto con ogni probabilità dell’estensione dell’obbligo di Green pass sul posto di lavoro. L’Ulss 3 ha somministrato finora 924.178 dosi (1.457 nelle ultime 24 ore), la 4 del Veneto orientale 334.423 (778).

Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 09:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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