Centri commerciali e mercati: stretta della Questura contro gli assembramenti

Venerdì 18 Dicembre 2020 di Nicola Munaro/Elisio Trevisan
Controlli al mercato di via Fapanni di Mestre

VENEZIA Natale, tempo di acquisti e, sempre più nell’era Covid, di controlli. Gli osservati speciali sono adesso centri commerciali e mercati, ora che in Veneto da domani sarà vietato spostarsi tra i comuni dalle 14 in poi, a meno delle solite «necessità». È così che nel fine settimana e nei giorni di avvicinamento al Natale ci saranno più uomini delle forze dell’ordine in strada, pronti a intervenire in caso di resse e assembramenti anche nei centri commerciali.
«Ci preoccupano i giorni antecedenti a Natale, non solo i fine settimana - spiega il questore di Venezia, Maurizio Masciopinto, che ieri ha coordinato il tavolo di raccordo tra le forze dell’ordine - In questa situazione tutti i giorni sono buoni per afflussi maggiori, si vede che gente c’è in giro. Ai centri commerciali abbiamo dato dei punti di contatto in caso di problematiche restando in contatto con i responsabili sicurezza delle strutture: ci chiameranno loro in caso di necessità, anche per questo stiamo predisponendo maggiori controlli per tutto il periodo che precede il Natale». Non solo le aree commerciali, però: «È vero - continua il questore - che i centri cittadini, gli outlet e i centri commerciali hanno una particolare attrazione, ma lo stesso vale nei supermercati dov’è difficile far rispettare il tema di un ingresso a famiglia: in questi giorni vogliamo creare un circuito virtuoso».
I MERCATI 
Mentre altre città dell’area metropolitana estesa, come ad esempio Padova, hanno deciso di chiudere piazze, parcheggi e altre aree centrali per eliminare alla radice il rischio assembramenti, a Mestre e a Venezia provvedimenti del genere non sono ancora all’orizzonte. «Noi tendiamo a mantenere accessibili i luoghi e operative le attività economiche - afferma l’assessore al Commercio, Sebastiano Costalonga -. Stiamo parlando di posti all’aperto, molto meno rischiosi, ad esempio, dei supermercati. E allora perché i supermercati possono tenere le serrande alzate e i mercati no?».
A proposito di mercati come si diceva all’inizio l’ordinanza del governatore del Veneto entrerà in vigore da domani, in tempo per far valere i suoi contenuti sullo svolgimento del secondo giorno di mercati straordinari a Mestre e al Lido che il Comune di Venezia ha concesso per il 13 e domenica 20 dicembre, mentre i mercati ambulanti di questa settimana saranno ancora liberi, compreso quello bisettimanale di Mestre che ha ben 9 accessi e uscite e quindi pone l’Amministrazione di fronte a difficoltà non da poco per controllare, delimitare, assicurare il distanziamento. «Ciò che serve si deve fare, e lo faremo, per garantire lo svolgimento di tali attività, parlo di quelle ambulanti e di quelle fisse» continua Costalonga che giusto ieri mattina si è recato in sopralluogo al mercato coperto di San Michele: «Buona parte della quarantina di commercianti che operano in quella struttura si lamentano perché l’organizzazione delle entrate e delle uscite, con la divisione in tre code a seconda della tipologia di merce che si intende acquistare, penalizza più certe categorie rispetto ad altre. E poi ce l’hanno con la presenza costante di vigili o polizia che allontana i clienti. Li ho ascoltati ed ora cercherò di organizzare le cose in modo da rendere il loro lavoro meno problematico, chiaramente sempre garantendo il massimo della sicurezza, ma non è semplice». I commercianti, infatti, hanno proposto, ad esempio, di utilizzare i varchi che normalmente restano chiusi perché dedicati alle uscite di emergenza o all’accesso all’isola ecologica: «Il problema è che dentro al San Michele non possono starci oltre 210 persone alla volta - continua l’assessore - e aumentare il numero dei varchi di accesso rende impossibile contare quanti clienti ci sono in un dato momento».
Tornando al mercato bisettimanale e al mercato straordinario di domenica prossima, Costalonga si sta consultando con il comandante dei Vigili urbani, Marco Agostini, «perché tenerli aperti significa impiegare un numero consistente di agenti e un’organizzazione dei turni poderosa. Ad ogni modo noi siamo già pronti e quando esce l’ordinanza diventiamo operativi».
Mettere in campo i vigili necessari ad assicurare controllo e sicurezza costa al Comune circa 10 mila euro a settimana, non una cifra da poco se l’ordinanza avrà valore per più settimane. «D’altro canto l’alternativa è chiudere tutto, ma allora il Governo deve pagare almeno il 70% dei mancati introiti agli operatori e comunque doveva pensarci prima, perché lo sa anche un bambino che a Natale la gente si muove per i regali e gli acquisti delle Feste».
Nicola Munaro
Elisio Trevisan
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