L'Unesco incalza il Comune: «Non si guarda al futuro, serve concretezza»

Sabato 4 Marzo 2017 di Daniela Ghio
L'Unesco incalza il Comune: «Non si guarda al futuro, serve concretezza»
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VENEZIA - Riconosce la buona volontà dell'amministrazione veneziana, ma ancora quanto scritto non basta per scongiurare il rischio che Venezia sia messa dall'Unesco tra i siti in pericolo. Il vice direttore generale Unesco, Francesco Bandarin, ieri nella sede Iuav di palazzo Badoer, ha spiegato come il Comune in risposta al loro aut aut abbia presentato all'Unesco un documento corposo, con una serie di proposte, alcune in corso di esecuzione ma altre più difficili da considerare per l'impossibilità di una realizzazione veloce, come il canale delle Trezze.
«Non c'è un vero e proprio piano, non si guarda al futuro ha affermato Bandarin - Bisogna invece ragionare sul domani, soprattutto per la gestione dei flussi, c'è maggiore bisogno di concretezza».
«È impensabile - ha detto il sottosegretario con delega ai Beni Unesco, Ilaria Borletti Buitoni - che con 30 milioni di turisti la città non navighi nell'oro ma abbia debiti, ciò vuol dire che questo turismo non le fa bene ma la soffoca. Il turismo aumenta dell'8 per cento l'anno: tra 15-20 anni ci saranno 50 milioni di turisti l'anno e la città soccomberà».
 
Ultimo aggiornamento: 06:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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