Irregolare in Italia con 80 dosi di cocaina per la “movida”: arrestato dalla Finanza

Mercoledì 5 Aprile 2023 di Davide Tamiello
Un'immagine di parco Savorgnan a Venezia

VENEZIA - Nella tasca del giubbino aveva quaranta dosi di cocaina. Un’altra quarantina le aveva nascoste tra le maniche della maglia e nei pantaloni. In tutto una quarantina di grammi. Con ogni probabilità la droga da vendere nella serata veneziana, tra i luoghi della movida lagunare: dalle fondamente di Cannaregio della Misericordia e degli Ormesini, a campo Santa Margherita, passando per Rialto. Stavolta, però, il giovane tunisino è incappato in un controllo degli uomini della guardia di finanza. I militari lo hanno fermato per un controllo dei documenti, hanno scoperto che era irregolare.

Insospettiti dal suo nervosismo, hanno approfondito l’accertamento. Così è saltata fuori la droga.

Arrestato per spaccio, dopo una notte passata in cella, Rafraf Achref, 22 anni, è comparso ieri davanti al giudice monocratico di Venezia, Rizzo. Il suo avvocato, Marco Marcelli, ha concordato con la Procura di patteggiare un anno e mezzo, con la sospensione. Pena applicata dal giudice che ha poi disposto la scarcerazione del giovane. Una storia tra le tante, che restituisce lo spaccato di un mercato della droga vivace anche in centro storico, tra domanda e offerta che si incontrano nei luoghi deputati del divertimento. Il giovane tunisino è stato arrestato nei pressi di parco Savorgnan. Forse era diretto verso gli Ormesini. Di certo era ben carico di droga da vendere, con la cocaina divisa in dosi, a loro volta raggruppate in confezioni da 20 dosi. Aveva pure un ventina di dosi di hashish.


I militari della finanza hanno trovato lo stupefacente in due tornate. Al primo controllo le prime 40 dosi nella tasca del giubbino. Il resto ben nascosto negli abiti nel corso di una successiva perquisizione in caserma. Addosso il giovane non aveva grosse somme, circa 200 euro. Probabilmente il guadagno sarebbe arrivato dopo, dalla serata di spaccio non ancora iniziata. Piazzando tutte le dosi poteva incassato oltre duemila euro. Ieri in aula il giovane ha risposto alle domande del giudice. Ha raccontato di essere in Italia da circa un anno, a Venezia da qualche mese. Ha detto di alloggiare in un albergo nei pressi di Rialto. Al giudice che gli chiedeva se avesse una professione, ha raccontato di fare il barbiere, di averlo fatto sia in Tunisia che in Italia.  L’arresto è frutto dei controlli potenziati della guardia di finanza. Le fiamme gialle hanno alzato la guardia, insieme agli altri corpi, principalmente nell’area del “Rione Piave”. Sono stati controllati alcuni stranieri sia a Mestre che in centro storico: tra le zone di Piazzale Roma e Campo dei Frari sono stati fermati alcuni di loro trovati in possesso di hashish e cocaina. In zona Guglie/Ormesini, lo scorso fine settimana, una pattuglia della guardia di finanza in servizio in centro voleva controllare invece un tunisino che però è scappato gettandosi in canale. I finanzieri l’hanno recuperato e denunciato. 

Ultimo aggiornamento: 09:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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