MESTRE - Stavolta è morto sul serio Antonio Trevisanello, conosciuto da tutti a Mestre con il soprannome di “Toni Spasemo”.
Da allora non aveva mai abbandonato la sua vena dissacratoria e i travestimenti. A Carnevale, quando quello di Venezia non era diventato un affare solo per turisti, non perdeva l’occasione di esibirsi in piazza San Marco. Non sempre vestito da donna, a volte preferiva presentarsi come un fervente iconoclasta e indossava il saio da frate - ma lo portava senza niente sotto, divertendosi a scandalizzare chi accettava di fare un giro di valzer con lui. Chi ha più di 60 anni conosce se non altro per fama Toni Spasemo, un soprannome che lui portava in giro con nonchalance e ironia. Poi però va detto che Trevisanello era finito nei guai per spaccio e nella sua vita aveva fatto il pieno di arresti e di sfortuna.
Sposato con Gloria Ruffo, si era separato ben presto dalla moglie, che aveva continuato la sua attività di "lucciola" fino al momento in cui era stata ammazzata da un paio di balordi, nell’agosto del 1989 al Montiron. Nel 1992 Trevisanello aveva perso anche l’amata figlia, Linda, che viveva con lui.
Ma Toninon si era perso d’animo e anche dopo quella perdita aveva nascosto l’infinita tristezza dietro la maschera dei travestimenti. E, nonostante l’età aveva continuato la sua vita, senza mai riuscire a tirarsi fuori dal giro. Con lui se ne va un altro pezzo della Mestre folcloristica, più paese che metropoli, dove tutti conoscevano e rispettavano tutti. I funerali si svolgeranno martedì alle 9 nella chiesa di Santa Maria Immacolata di Lourdes, a pochi passi dalla casa nella quale Trevisanello ha abitato per una vita.