Venezia dice sì al ticket d'ingresso: partirà nel 2024, costerà 5 euro. Proteste in Consiglio. Brugnaro: «Qualcosa di concreto»

Martedì 12 Settembre 2023
Venezia dice sì al ticket d'ingresso: partirà nel 2024, costerà 5 euro. Proteste in Consiglio. Brugnaro: «Qualcosa di concreto»

VENEZIA - Venezia sceglie ufficialmente il ticket d'accesso alla città, con prenotazione on line e pagamento di 5 euro a persona, per limitare e gestire i flussi turistici.

Il via libera definitivo è arrivato poco fa con l'approvazione (24 voti a favore, 12 contrari) da parte del Consiglio comunale del regolamento sul contributo d'accesso, introdotto da una legge del 2019. La sperimentazione del ticket - che esclude naturalmente i residenti, i turisti degli hotel, e molte categorie che giornalmente accedono in città - partirà sperimentalmente nella primavera 2024. Riguarderà in questa fase i 30 giorni di afflusso più caldi dell'anno.

Brugnaro: qualcosa di concreto

«Bisogna dimostrare al mondo che, per la prima volta, si sta facendo qualcosa per Venezia. C'è sempre qualcuno che dice che non basta, ma poi nel concreto non fa nulla». Così il sindaco Luigi Brugnaro, al termine della seduta del Consiglio comunale a Cà Farsetti che ha sanciato il via libera al contributo d'accesso in città, (dal 2024) e alla prenotazioni on line, per governare l'overtourism. Una seduta accesa, durata oltre 5 ore, in cui ci sono state contestazioni ed espressioni di dissenso, sia da parte dei cittadini che da parte dei partiti di minoranza. 

La protesta in Consiglio 

Irrompe la protesta dei comitati cittadini che si oppongono al "ticket d'ingresso" a Venezia nel Consiglio Comunale convocato stasera, 12 settembre 2023, per approvare la delibera di Giunta che istituisce il progetto di prenotazione on line e pagamento, in via sperimentale, per l'accesso in città nei giorni caldi del turismo. «Questa città non deve diventare un museo, siamo contrari» è lo slogan scandidato da circa 200 manifestanti presenti nella sala municipale. Nell'atrio di Cà Farsetti è stato esposto uno striscione dai giocani del laboratorio Morion con la scrirtta «Il ticket non ci salverà. Vogliamo case, lavoro, affitti bassi» C'è stata anche l'occasione per un siparietto, sui temi del caro-affitti universitari, tra i manifestanti e l'assessora Paola Mar, che stava uscendo dalla sala comunale. «Paghiamo 500 euro nelle residenze che voi costruite, 800 euro negli appartamenti, perché non fate qualcosa, anziché introdurre un ticket?» hanno chiesto alcuni dimostranti. «Dovete parlare con l'Università» è stata la risposta di Mar. «Ma è lei l'assessora all'Università» hanno replicato i giovani. 

Ultimo aggiornamento: 13 Settembre, 07:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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