Arresto Galan, Zoggia non partecipa
al voto della commissione

Mercoledì 18 Giugno 2014 di Elisio Trevisan
Davide Zoggia
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MESTRE - «Il centrodestra non ha un’idea di Provincia» disse a settembre del 2009 Davide dal centrodestra guidato dalla leghista Francesca Zaccariotto.Zoggia, nove mesi prima di essere sconfitto proprio

È un "perdente di successo" dicono amabilmente alcuni attivisti del centrosinistra, perché ogni volta che è stato sconfitto ad una tornata elettorale, ha fatto qualche passetto avanti, prima nel Pds poi nel Pd.

Oggi non parteciperà alla Giunta delle autorizzazioni che si riunirà per la seconda volta per esaminare il caso Galan, l’ex governatore forzista del Veneto che i giudici veneziani hanno chiesto di poter arrestare nell’ambito dell’inchiesta sulla tangentopoli lagunare.

Pur negando qualsiasi coinvolgimento nella vicenda, siccome il sindaco Giorgio Orsoni ha fatto il suo nome come uno dei notabili del Pd che lo avrebbero pressato per accettare i finanziamenti del presidente del Consorzio Venezia Nuova Mazzacurati, ha ritenuto opportuno di essere sostituito.

Il premier Matteo Renzi, d’altro canto, ha lanciato più di un messaggio ai suoi per chiedere trasparenza e passi indietro. E lui, che pur recentemente si è speso in qualche intervento avvicinandosi alle posizioni renziane, è un bersaniano della prima ora che, con il nuovo corso di Matteo, ha visto interrompere almeno momentaneamente la sua ascesa. Classe 1964, a 26 anni nel 1990 diventa consigliere comunale di Jesolo, suo paese natale dove si sposerà e avrà due figli dopo essersi diplomato ragioniere commercialista all’istituto Alberti di San Donà di Piave, il comune della sua futura nemica politica Zaccariotto. A novembre di due anni dopo diventa sindaco di una coalizione Dc-Pds e Alternativa democratica. Si impegna a rompere con i vecchi schemi che ingessavano la città balneare ma meno di un anno dopo (ad agosto del 1993) scioglie l’azzardo e chiede le elezioni anticipate. Alle quali non partecipa con con il suo partito, ma con una coalizione delle sinistre di "Jesolo unita per cambiare" e Rifondazione comunista, e viene brutalmente sconfitto dal leghista suo coetaneo Renato Martin.

Passa in Provincia, pur rimanendo consigliere comunale a Jesolo, e diventa assessore al Turismo, al Personale e all’Informatica, poi vicepresidente nella Giunta del democristiano Luigino Busatto e infine assessore ai Lavori pubblici. Dopodiché fa il salto e, a giugno del 2004, diventa presidente della Provincia, sostenuto da Ulivo, PRC, Verdi, Rosa nel Pugno, Italia dei Valori e Comunisti Italiani. Non riesce, però, a fare il bis perché battuto dalla Zaccariotto, ironia della sorte, un’altra leghista che si è posta di traverso sulla sua strada.

Perduta la Provincia, dopo vent’anni di guida del centrosinistra, Zoggia compie un altro passo in avanti: il 24 novembre dello stesso anno diventa responsabile nazionale Enti Locali del Pd, chiamato da Pier Luigi Bersani. Nel 2013 viene eletto parlamentare, e il 5 giugno diventa responsabile nazionale per l'Organizzazione del Pd con il Segretario reggente Guglielmo Epifani.

Nell’era di Renzi, attualmente, oltre che segretario autosospeso della Giunta per le Autorizzazioni della Camera, è componente della VII Commissione Cultura della Camera e del Comitato Parlamentare di Vigilanza sulla Cassa Depositi e Prestiti (dal 7 maggio 2013 al 12 novembre è stato pure componente della I Commissione Affari costituzionali sempre della Camera).
Ultimo aggiornamento: 16:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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