Lo strappo di Spinea fa calare il gelo tra Luigi Brugnaro e Gianluca Forcolin

Il segretario Fi: «Su Tessari non c'è stato confronto, ma logiche di potere»

Giovedì 7 Marzo 2024 di Davide Tamiello
Gianluca Forcolin e Luigi Brugnaro

SPINEA - La spaccatura c'è e si vede, e quel che è peggio è che potrebbe essere solo l'inizio. Perché la frattura di Forza Italia a Spinea rischia di minare certi equilibri anche a livello provinciale. Non è piaciuto al segretario metropolitano Gianluca Forcolin, infatti, l'investitura del presidente di Coraggio Italia (e sindaco di Venezia) Luigi Brugnaro al "nemico" Claudio Tessari.

Non è piaciuto, soprattutto, che quella dichiarazione d'amore sia arrivata prima di qualunque trattativa o tavolo: una fucilata a bruciapelo che il coordinatore di FI proprio non si aspettava. Così come non si aspettava i 25 dissidenti che, a sorpresa, hanno presentato una lettera di dimissioni al segretario nazionale Antonio Tajani per protesta nei confronti della scelta del partito di supportare l'ex sindaca (commissariata un anno fa) Martina Vesnaver. «In oltre 30 anni di impegno politico non mi avevano mai detto di usare metodi stalinisti - commenta sarcastico Forcolin, in riferimento alle parole e i toni utilizzati nella lettera - spiace che per logiche del tutto estranee al bene legato alla comunità che rappresentano, ma piuttosto legate ad un concetto di potere, si butti al vento un patrimonio di competenze e capacità amministrativa. Mi auguro che possa prevalere il confronto, i programmi ed i progetti per la città di Spinea». Poi la stoccata a Brugnaro. «Mi auguro anche di poter sedere finalmente ad un tavolo con le forze di centrodestra a discutere su certi temi, piuttosto che leggere ogni giorno sulla stampa una gara a chi presenta un proprio candidato sindaco e ne rivendica la paternità». Il sindaco di Venezia, martedì sera all'hotel Raffaello, ha dichiarato appunto che Claudio Tessari è un nome che fa parte della sua scuderia e non un candidato in forza alla Lega.

PARTITO DIVISO
La situazione, quindi, al momento è questa: dei 51 iscritti a Forza Italia di Spinea, una metà ufficiale (con simbolo e investitura del partito) supporterà l'ex sindaca Martina Vesnaver, l'altra metà ufficiosa fonderà, con ogni probabilità, una civica per correre con Claudio Tessari.
«Nulla da eccepire sulla esperienza politico amministrativa di Tessari - commenta il segretario comunale di FI Edmondo Piazzi - Brugnaro però non si è mai speso per un incontro con Forza Italia e non ha mai risposto alle numerose telefonate di Martina Vesnaver. La sua è stata una decisione unilaterale legittima, ma che esclude la politica del dialogo e della mediazione». Poi Piazzi si concentra sull'ala dei dissidenti di cui fa parte anche l'ex leghista Marcello Gavagnin. «Si è assunto il merito di "avere sfiduciato per incapacità politica Vesnaver". Lui e Valeria Chinellato, entrambi eletti nelle fila della Lega, sono passati prima al gruppo misto, poi si sono iscritti a Forza Italia. Dopo avere contribuito in maniera determinante alla caduta del Consiglio comunale e della Giunta, sono stati sconfessati dall'allora coordinatore Michele Celeghin che aveva detto: "I due consiglieri hanno di fatto preso le posizioni della sinistra. Il discorso è chiuso, per loro non c'è spazio in Forza Italia". Gavagnin aveva già tentato di strumentalizzare Forza Italia per i suoi scopi politici e ora ci ha riprovato, cercando di colonizzare Forza Italia, ma non gli è andata bene».

IN ATTESA DI FDI
Cosa succederà ora? Le ipotesi sono due e legate alle scelte di Fratelli d'Italia, ancora bloccata dal caso Chioggia. Il segretario provinciale Lucas Pavanetto finora ha sempre dato la sua preferenza a sostenere Vesnaver, Brugnaro però cercherà di convincerlo a passare dall'altra parte. Dovesse riuscirci, la coalizione dell'ex sindaca perderebbe un pezzo da 90 e probabilmente, a quel punto, potrebbe anche valutare di fare un passo indietro.
 

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