Scalata in Forza Italia degli ex leghisti, la "campagna acquisti" di Tosi e Forcolin: decuplicate le tessere

Solo nel Veneziano gli iscritti sono passati da 70 a 1300

Domenica 14 Gennaio 2024 di Davide Tamiello
L'ex vicepresidente leghista Gianluca Forcolin al congresso di Forza Italia

VENEZIA - L'anima azzurra oggi ha più di qualche sfumatura. C'è un po' di quel verde nostalgia che ricorda gli antichi fasti del Carroccio, quando la Lega era ancora Nord e i cavalli di battaglia-tormentone erano "indipendenza" e "Roma ladrona", e c'è il giallo acceso di "Fare!", il partito fondato da Flavio Tosi dopo l'addio proprio al soldato celtico diventato ormai nazionalista. La scalata a Forza Italia degli ex leghisti è cominciata e parte da Venezia: il nuovo segretario metropolitano è l'ex vicepresidente della regione Gianluca Forcolin. Una vittoria che, di fatto, segna un cambio della guardia radicale. Il corpus storico del partito, rappresentato dallo sconfitto Michele Celeghin, in carica negli ultimi nove anni, è stato soppiantato in tronco dal nuovo corso. Che ci sarebbe stata una certa tensione era chiaro fin dai numeri di partenza: il numero dei tesserati in pochi mesi è passato da 70 a 1.300. Una crescita esponenziale figlia dell'elezione del congresso, chiaramente, ma che potrebbe essere la cartina tornasole di quanto avverrà nei prossimi mesi anche in tutto il Veneto.

Quella di ieri è stata l'unica sfida per il direttivo: nel resto della regione, infatti, la lista era a candidato unico. Ieri all'hotel Antony di Marcon, sede del congresso, l'affluenza è stata altissima: 70 per cento degli iscritti, con circa 850 voti e spostamenti in massa da tutte le zone della provincia, da San Donà a Chioggia.

LA PARTITA
Il percorso della coppia Tosi-Forcolin è stato rapidissimo: l'ex sindaco di Verona e attuale segretario regionale, quest'estate, ha iniziato una campagna acquisti decisamente aggressiva. Ha passato palmo a palmo il Veneziano, a partire dal Veneto orientale (il regno di Forcolin) reclutando scontenti ed esuli pronti a scatenare il ribaltone. Poi, Forcolin si è presentato da Celeghin proponendo di andare al congresso con una lista unica. «Il segretario, però, lo faccio io». Celeghin, com'era prevedibile, ha rifiutato, come a dire: «Caro Forcolin, ti sei iscritto al partito il 30 ottobre, calma, la storia qui siamo noi». L'ex vice di Zaia, però, sapeva di avere i numeri dalla sua: ieri ha chiuso con un 64%.

LO SCENARIO
Venezia non sarà un caso isolato: Tosi ha portato dalla sua anche l'ex senatore trevigiano Giampaolo Vallardi e il consigliere regionale padovano Fabrizio Boron. Senza contare il corteggiamento costante (non esente da veleni) a altri big della politica veneta: su tutti Gianpaolo Bottacin, Roberto Marcato e Federico Caner.
L'obiettivo dichiarato di Tosi è il 10%, il primo test di prova saranno le Europee per arrivare pronti alle Regionali dell'anno prossimo. «Faremo doppia cifra, lo dicono i fatti e i numeri», ha detto ieri il segretario regionale di Forza Italia, che non esclude nuovi ingressi in Forza Italia proprio in Europarlamento: «Si, è possibile che ci siano adesioni a Bruxelles, ci sono contatti in corso, altro non posso dire. Se correrò? Se il partito me lo chiede lo farò, ma solo per dare una mano».
 

Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 09:13 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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